"Sezze, Terra di Ciociaria" - Mostra di opere dell'800


Mostra - "Sezze, Terra di Ciociaria"
(Michele Santulli) -
E’ questo il titolo che una associazione culturale di Sezze di concerto e con la partecipazione del Comune hanno dato ad una manifestazione che prenderà l’avvio sabato 22 e si protrarrà per due settimane. La manifestazione verte sulla esposizione di una serie di opere d‘arte raffiguranti il costume ciociaro messe  disposizione da alcuni collezionisti: si tratta in verità di una selezione molto accurata di acquarelli dell’Ottocento che illustrano personaggi e ambientazioni dell’epoca che gettano luce chiara su quella vestitura immortalata dalla gran parte degli artisti europei e che accomunava tutto il territorio a Sud di Roma, la Ciociaria.

In una piccola sala invece saranno esposti una decina di opere, oli ed acquarelli, che hanno come oggetto la figura del vero brigante ciociaro, cioè quelli di Sonnino e di Itri, i masnadieri autentici, assaltatori di diligenze e di viaggiatori ignari, attivi fino al 1823 all’incirca e poi annientati e messi a tacere dalle autorità borboniche da un lato e da quelle papaline dall’altro.

Nella medesima saletta saranno esposte anche le riproduzioni di alcune opere di artisti importanti dell’epoca che illustrano una curiosità succulenta degli abiti dell’ottocento  e cioè il costume  di Sezze, cioè l’abito indossato dalla donna setina ma quella borghese: una appassionata del luogo è riuscita ad individuare e poi a scovarne le tracce in musei e gallerie  attraverso un’opera di ricerca laboriosa e attenta. E quindi portare alla luce un documento dell’epoca veramente ricco di sorprese che assieme al costume di Nettuno, quello di Frascati   e quello di Albano gettano luce caratteristica su questo aspetto della vità di quei giorni. 

Molto allettante a mio avviso è anche la serie di incontri letterari e storici che la organizzazione è riuscita a mettere assieme, a corredo ed  illustrazione delle opere esposte: sabato 22 e sabato 29 gli oratori ritracceranno  i confini della patria comune delle località al di quà e al di là dei Lepini e degli Ausoni e degli Aurunci, ne ricorderanno la comunanza anche attraverso l’onomastica e la toponomastica, ne richiameranno alla memoria la secolare migrazione interna specie dalle località della Valcomino e del Cassinate  verso Terracina, verso Sezze, verso Velletri, Anzio, Nettuno e naturalmente verso Roma, illustreranno la vicenda dei briganti  annidati sui Lepini, sugli Ausoni e sugli Arunci… Un argomento particolare sarà  sviluppato da qualificato oratore  che getta luce, ed è la prima volta che avviene in un pubblico consesso, su quali saranno le prospettive e le evoluzioni del territorio  con la scomparsa delle province, se i sindaci saranno in grado di comprendere e di valutare il nuovo contesto:  in realtà è il momento della ricompattazione e della riunificazione, sotto un solo nome e una sola stella, del territorio ora spezzettato tra Frosinone, Latina e Roma. 

Un ulteriore motivo di interesse e di attrattiva, questa volta gastronomico,  è la costatazione che Sezze è la capitale del carciofo e in verità di una qualità partcolarmente prelibata  detta cinara: e in questo periodo avrà luogo la fiera del carciofo che come ogni anno richiamerà migliaia di visitatori e di acquirenti del prezioso frutto che rammenta, grazie alla sua bontà, le virtù preziose della ninfa Cinara che osò respingere le avances priapee  dell’insaziabile Zeus.

 

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