Arriva a Bassano il documentario che narra la Grande Guerra attraverso il massacro di uomini e di luoghi

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Dopo il successo al Parlamento Europeo di Bruxellese all'Università di Padova, approda anche a Bassano del Grappa il 14 dicembre (ore 21.00, Cinema Jacopo da Ponte, piazzale Cadorna 34) "Cieli Rossi, Bassano in Guerra", il film documentario scritto e diretto da Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon e prodotto da Sole e Luna Production (Moovioole Srl Distribuzione) per raccontare ai nipoti e ai pronipoti dei diretti protagonisti di quella drammatica avventura uno spaccato di storia che ha segnato indelebilmente uomini e territorio. Al centro, infatti, quell'Armata del Grappa, le cui gesta e sofferenze, sono state spesso dimenticate nella narrazione dei quattro anni del conflitto. L'evento è in collaborazione con il Comune di Bassano del Grappa.

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cadutibIngredienti di questo attento studio sono state le pagine dei diari d'epoca, la selezione di materiale fotografico esclusivo. A queste gli autori e registi hanno aggiunto suggestive immagini video realizzate sul fronte. Fondamentale la consulenza militare del Colonnello Gianni Bellò, la consulenza storica del professor Marco Mondini, voce recitante e volto narrante all'interno dello stesso documentario, e le preziose informazioni sulla logistica del professor Gianni Idrio.
Un lavoro profondo ed accurato, frutto di due anni di ricerche e di studi, che offre una visione inedita sui quattro anni del Primo Conflitto Mondiale, anni che Ingresso Galleria Vittorio Emanuele IIIBhanno cambiato per sempre il mondo intero. Un massacro raccapricciante di uomini e, caso particolarissimo nella storia, un conflitto che ha tramutato e stravolto radicalmente lo stesso territorio.
"Cieli Rossi, Bassano in Guerra" narra la storia di quegli uomini che hanno votato la propria vita all'amor patrio, inteso come l'amore per la terra dei padri. Uomini stremati, reduci da Caporetto, impegnati a salvare la Patria ma condannati alla tremenda responsabilità di salvare le proprie case, sotto minaccia del nemico a pochi chilometri dal fronte.
Il loro sacrificio ha salvato la GalleriaBPianura Padana e l'Italia intera ma non solo. Bassano Veneto, da tranquilla cittadina di confine si trova ad essere per lunghissimi ed interminabili giorni sotto il tiro costante dell'artiglieria nemica e dei bombardamenti aerei: una cittadina ferita nel profondo, un simbolo delle sofferenze e degli orrori che dovette subire ed accettare inerme la popolazione italiana.
Il periodo trattato è quello dal giugno 1914 al 4 novembre 1918 e le vicende, oltre a quelle del Bassanese, sono quelle che hanno interessato tutto il trinceeBfronte italiano, dal Carso a Caporetto, dal ripiegamento sulla linea del Piave all'attestamento sul Massiccio del Grappa. Senza tralasciare, ovviamente, gli avvenimenti che hanno visto protagonista l'Altopiano di Asiago. Il titolo "Cieli Rossi, Bassano in guerra" è un'immagine fotografica, la stessa che rimase per sempre impressa negli occhi dei pochi civili rimasti a presidiare la cittadina di Bassano. Uomini inermi che di notte guardavano con dolore il Sacro Monte infiammato, "dal cui grembo si scatenavano i fuochi di mille vulcani" "e che TrinceeGrappabinghiottiva e polverizzava interi battaglioni". Immagini terrificanti che ci racconta l'allora parroco Don Dal PràA condurci nei quattro anni di guerra la voce del professor Marco Mondini, membro del Comitato d'Ateneo per il Centenario della Grande Guerra dell'Università degli Studi di Padova, il quale per la prima volta, certifica l'instancabile lavoro degli autori e da vita ad una collaborazione che ha contribuito a rendere unico l'intero progetto. Il documentario è dedicato alle tante "anime" che sono sepolte nel grappa2bSacrario Militare di Cima Grappa, soldati poco più che ventenni provenienti da ogni parte d'Italia. Ma anche a quelle vite, nemiche per volere politico e militare, che caddero, come i nostri, in nome della propria Patria. Il Massiccio del Grappa a tutt'oggi mostra ai suoi visitatori i crateri e le ferite lasciati dalle esplosioni delle bombe dei cannoni e delle granate, che lo hanno reso un paesaggio lunare, altamente suggestivo, a tratti spettrale e per questo motivo definito un museo a cielo aperto. Le riprese sono state effettuate tra Bassano del Grappa, il montepatriabMassiccio del Grappa e l'Altopiano di Asiago e vanno ad aggiungersi alle relazioni ufficiali dell'esercito, ai preziosi documenti degli archivi comunali, al materiale fotografico e alle lettere-testimonianza dei soldati al fronte. Un contributo fondamentale viene dai filmati storici: asciutti e struggenti, sanno immergere lo spettatore nel racconto storico. La colonna sonora, scritta sulle immagini, è del veronese Federico Mosconi e fonde magistralmente i suoni della natura con armonie musicali nuove, regalando un'esperienza d'ascolto unica e OssarioGrappaBsuggestiva. Indispensabile e prezioso il contributo di Francesco Liotard che, oltre ad aver compiuto un'attenta presa diretta, ha ricostruito con fedeltà e capacità suggestive gli ambienti che animano il documentario.
Il documentario prodotto da Sole e Luna con il sostegno della Regione SantuarioCimaGrappa2bVeneto - Fondo Regionale per il cinema e l'audiovisivo e grazie alla collaborazione con: la Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Comitato d'Ateneo per il Centenario della Grande Guerra dell'Università degli Studi di Padova, il Comitato Regionale Veneto Centenario Grande Guerra, l'Unione Montana del Grappa, l'Unione Montana Valbrenta, la Provincia di Vicenza, la Provincia di Treviso, il Comune di Bassano del Grappa, il Comune di Asiago, il Comune di Mussolente, l'Associazione Nazionale Alpini, l'Associazione "Musei all'aperto 1915/18 – Grande Guerra sul Monte Grappa"Aziende partners: Elmo & Montegrappa, Wedrone S.R.L., Plaber s.r.l. e Red Baron Advertising.

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Fonte
- Ufficio Stampa Studio Alfa