Sinfonia per un Museo: Sinfonia D'Archi si mostra alla sua città

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"Sinfonia D'Archi", la Macchina di Santa Rosa dal 1991 al 1997, torna a rivivere nella città di Viterbo grazie al restauro parziale effettuato da Sat System, l'ideatore Angelo Russo e il costruttore Vincenzo Battaglioni per promuovere e rincorrere il progetto della realizzazione di un Museo dove conservare e ammirare la storia e le diverse "Macchina di Santa Rosa", simbolo per eccellenza della devozione dei viterbesi alla santa patrona che rievoca simbolicamente la traslazione della salma di Santa Rosa, avvenuta a Viterbo nel 1258 per disposizione di Papa Alessandro IV, dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio (detta della Crocetta) alla chiesa di Santa Maria delle Rose (oggi Santuario di Santa Rosa)

Sinfonia2IT
Sinfonia270Il Natale nel capoluogo della Tuscia sarà allietato, dunque, da quella Macchina riemersa dalla storia, grazie alla collaborazione di un pool eccezionaledi imprenditori viterbesi.
La Sat System, Angelo Russo e Vicenzo Battaglioni invitano sabato 5 dicembre alle ore 17.00 nel Piazzale della Stazione dei Servizi Digitali (Viale Armando Diaz 23) tutta la cittadinanza, e non solo, a celebrare l'evento "Sinfonia per un Museo" di cui chiaramente la dismessa e restaurata macchiana di Santa Rosa, Sinfonia d'Archi, sarà la magnifica protagonista. L'avvenimento sarà presentato da Cristina Pallotta con la partecipazione delle istituzioni locali. Non mancheranno, inoltre, all'appuntamento i Facchini di Santa Rosa, i Comitati delle mini macchine, le rappresentanze della banda di Vejano e le sbandieratrici di Viterbo.
Viterbo si prepara a vivere una grande festa ed estende l'invito a tutti!
Ricordiamo il triste destino di questa macchina che con sè porta le speranze di un futuro museo: Vincenzo Battaglioni aveva costruito la splendida macchina "Sinfonia d'Archi" che fece ben sette trasporti dal 1991 al 1997, quando fu sostituita da una Rosa per il Duemila. Il progetto fu ideato da Angelo Russo che ottenne subito gli unanimi consensi per le novità nelle forme e nelle linee che lo contraddistinguevano dalle precedenti Macchine. Dalle solide colonne alla cui base si trovava un enorme capitello, svettava un intreccio di archi che culminavano nella loro estremità verso la statua di S. Rosa. Il capitello, le scale, le colonne e gli archi, sono questi gli antichi elementi architettonici intorno ai quali ruota la città di Viterbo. L'illuminazione era a fiamma viva, nei primi dieci metri, con dei faretti per rendere più suggestiva la parte bassa della Macchina. Vincenzo Battaglioni l'aveva vista nascere dalle sue mani, un progetto che aveva preso vita, camminato tra le strade di Viterbo, trasportato da uomini eccezionali, diventa qualcosa di profondo e difficilissimo accettare di buttarla via come una vecchia cosa che non serve più. Sperava nel museo delle macchine di Santa Rosa, dove avrebbero SantaRosaChiesatrovato uno spazio per continuare a essere ammirate. Purtroppo tale struttura è rimasta una chimera, tanto che nel 2012, il costruttore regalò un pezzo della sua creatura alla giunta Marini, perché lo collocasse come simbolo del massimo impegno di Viterbo al centro della rotatoria che fa da snodo tra la Teverina e il Poggino. Triste destino, per una dismessa macchina che era stata ricomprata dallo stesso Battaglioni, per brillare in un museo
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sinfonia per il museo