Tarquinia - Le tombe del Tifone, dell’Orco e degli Scudi in mostra per le Giornate FAI di Primavera

Tomba del Tifone
Le tombe etrusche dipinte del Tifone, dell’Orco e degli Scudi si svelano per le Giornate FAI di Primavera, il 22 e il 23 marzo. Chiusi al pubblico per garantirne l’integrità, i tre ipogei tra i più grandi delle necropoli di Tarquinia, custodiscono veri e propri capolavori dell’arte figurativa etrusca. I visitatori avranno la possibilità unica di camminare all’interno delle camere e ammirare da pochi centimetri i cicli pittorici.

 

Tomba degli Scudi

Nella tomba degli Scudi, scoperta nel 1870 e databile intorno al 340 a. C., sarà possibile vedere i componenti dell’aristocratica famiglia dei Velcha mentre partecipano a banchetti o a cortei funebri: da Larth Velcha alla moglie Velia Seitithi, da Vel Velcha e Arnth Velcha, fino a Velthur Velcha e alla moglie Ravnthu Aprthnai. Nella tomba del Tifone, realizzata intorno al III sec. a. C. e riportata alla luce nel 1832, si potrà osservare una decorazione che consiste in un fregio continuo sulle pareti, con delfini guizzanti sulla superficie del mare, rosette e dentelli, interrotto, sulla parete di destra, dalla rappresentazione della partenza del defunto, Laris Pumpu (magistrato, fondatore della tomba), verso gli inferi, accompagnato da demoni, musici e littori. Rinvenuta nel 1868, la tomba dell’Orco si compone di una parte più antica, tomba dell’Orco I, e una più recente, tomba dell’Orco II e III. Nella tomba dell’Orco I, del IV secolo a.C., gli occhi si poseranno sui resti della scena di un banchetto con una donna, Ravnthu Thefrinai, e un uomo, Velthur Spurinas (fondatore della tomba e della dinastia), sulla figura del demone Charun e su due personaggi dipinti di profilo: Velia Spurinas e il marito Arnth Velka. Nella tomba dell’orco II, 330 a.C., l’attenzione sarà “catturata” dalla raffigurazione dell’oltretomba, dominato dalle figure divine di Ade (Aita) e Persefone (Plhersipnai) e affollato di eroi e demoni. Nella tomba dell’Orco III, risalente al III secolo a.C., lo sguardo cadrà sull’accecamento di Polifemo per mano di Ulisse. Questo il programma delle visite: il 22 marzo, dalle ore 10 alle ore 16.30, saranno riservate agli iscritti FAI; il 23 marzo, dalle ore 10 alle ore 16.30, saranno aperte a tutti. Il Comune di Tarquinia, Assessorato al Turismo, attiverà un servizio gratuito di navetta, con partenza e arrivo al parcheggio Monterozzi.

La Fanciulla Velca

 

 

Gioarnate Fai di primavera 2014