I Cavalli Alati simbolo di Tarquinia nel mondo ed emblema della valorizzazione dei Beni Culturali Italiani sono ora anche un monumento
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- Pubblicato Domenica, 06 Settembre 2020 22:39
- Scritto da Giulio Carra
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(Gicar) - I Cavalli Alati, altorilievo etrusco simbolo della Città di Tarquinia nel mondo, custoditi all'interno del Museo Archeologico Nazionale di Palazzo Vitelleschi sono ora anche un monumento posto all'ingresso del Centro Storico sullo sfondo delle mura, delle svettanti torri medievali e dell'antichissima Basilica di Santa Maria in Castello contrapposti all'orizzonte marino del Tirreno.
L'elaborazione scultorea fortemente voluta dall'attuale Amministrazione Comunale è stata realizzata dal Maestro Patrizio Zanazzo in una suggestiva ed avvolgente interpretazione simbolica seppur nel rispetto delle forme e dei particolari del gruppo filttile originale unitamente ad elementi archeologici, architettonici e naturalistici del territorio e del tessuto urbano.
L'opera d'arte dell'artista Zanazzo, da oggi anche accattivante e reale biglietto da visita della città, è stata inaugurata all'interno di una rotonda lungo la Circonvallazione Cardarelli all'alba del 6 settembre 2020, alla presenza del Sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi e di alcuni assessori, al termine del concerto conclusivo della manifestazione "Dal Tramonto all'Alba".
Universalmente riconosciuto come uno dei maggiori capolavori della scultura etrusca in terracotta tra i più noti al mondo i Cavalli Alati di Tarquinia (Città sito UNESCO) dal 2015 sono anche emblema della valorizzazione dei Beni Culturali Italiani. Si tratta di una lastra di terracotta ad altorilievo, e a tutto tondo nella parte alta, con una coppia di cavalli nell'atto di spiccare il volo, un tempo aggiogati ad una biga di cui resta solo il timone, rappresentata su una lastra andata perduta. L'altorilievo risale alla fase edilizia degli inizi del IV Secolo A.C.
✳ LA STORIA DEI CAVALLI ALATI DI TARQUINIA ✳
Il gruppo fittile dei Cavalli Alati fu recuperato nel 1938 nei pressi di un edificio sacro che sorge in posizione dominante sul pianoro della Civita, all'interno della città antica di Tarquinia, dall'archeologo Pietro Romanelli in circa 100 frammenti che furono affidati al restauro di Augusto Falessi il quale lo ricompose, consentendone l'esposizione, a soli sei mesi dal ritrovamento. Alla fine degli anni '60, nel nuovo allestimento del Museo Archeologico, curato dall'architetto Franco Minissi, all'opera fu dedicata una sala che ne metteva in luce l'unicità e il fascino. Nel 2001, in occasione della mostra intitolata "Tarquinia etrusca. Una nuova storia", l'altorilievo fu spostato nel Salone delle Armi del Museo di Palazzo Vitelleschi, proprio quello dove si svolse qualche anno più tardi un incontro con il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini. Nel 2004 la scultura è stata sottoposta ad un nuovo ed accurato restauro da parte di Ingrid Reindell, e nel 2006 ha fatto parte di un'esposizione temporanea al Museo di Villa Giulia a Roma in occasione della Notte Bianca che registrò, proprio grazie alla sua presenza, un enorme successo di pubblico. Del 2014 è infine la decisione di risistemare i Cavalli Alati nella sala ad essi originariamente destinata per ridare, all'interno del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia anche sul piano espositivo, tutta la rilevanza ed importanza adeguata per un'opera unica al mondo. Dal 2015 sono anche emblema della valorizzazione dei Beni Culturali Italiani. Dal 1958 al 1992 i Cavalli Alati hanno rappresentato l'immagine ufficiale della corrispondenza espressa nei francobolli di Poste Italiane. Oggi dal 5 settembre 2020 una riproduzione artistica dei Cavalli Alati, istallata all'ingresso della Città di Tarquinia, è anche Monumento di valenza nazionale e internazionale per opera del Maestro Scultore Patrizio Zanazzo su incarico dell'Amministrazione Comunale presieduta dal Sindaco Alessandro Giulivi.
✳ LO STUDIO D'ARTE ZANAZZO ✳
Lo Studio Zanazzo è una moderna bottega rinascimentale che sopravvive nel cuore della Maremma laziale. Fa capo allo scultore romano Patrizio Zanazzo, che da moltissimi anni vive e lavora a Tarquinia (Vt), nota cittadina di origini etrusche.
Scultore e pittore, si distingue per lo straordinario eclettismo, che gli consente di spaziare, con estrema disinvoltura, dal classico al moderno. Marmo, terracotta, bronzo, resina, ferro, cemento, plexiglass sono i materiali con cui lavora. A cui vanno aggiunti, naturalmente, le tele e i colori.
Nel sito web (www.studiozanazzo.com) si trova ampia testimonianza del suo lavoro, che senza dubbio ricorda il vigore e l'abilità poliedrica dell'autentico spirito artistico italiano.
✳ - I CAVALLI ALATI SIMBOLO DI TARQUINIA NEL MONDO ED EMBLEMA DELLA VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI ITALIANI SONO DA...
Pubblicato da OLTREPENSIERO Redazione su Domenica 6 settembre 2020
✳ Le immagini del monumento ai Cavalli Alati sono tratte dal video realizzato dal Comune di Tarquinia visibile al seguente indirizzo www.facebook.com/cittaditarquinia/videos/2810314355881713 ✳