Civitavecchia ricorda e porta nel cuore Mafalda Molinari
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- Pubblicato Martedì, 20 Ottobre 2015 12:44
- Scritto da Redazione
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Il 19 ottobre 2015, sarà ricordato come un giorno di lutto, e sotto certi aspetti anche di riflessioni, per la scomparsa di una figura cardine del tessuto storico, imprenditoriale e politico di Civitavecchia. All'età di 92 anni è venuta a mancare Mafalda Molinari. Con queste prime parole Antonio Cozzolino, Sindaco della città portuale, saluta uno dei tre fondatori della omonima azienda che ha dato vita ad uno dei liquori più famosi ed apprezzati al mondo: «Oggi ci ha lasciato la signorina Mafalda Molinari.»
«Difficile trovare - prosegue Cozzolino - le esatte parole per esprimere il sentimento di riconoscenza che senz'altro tutta la città di Civitavecchia nutre nei suoi confronti. Una famiglia, quella della Molinari, che ha dato tanto al nostro territorio sia grazie all'impresa di famiglia sia grazie alla Fondazione Molinari, creata con il solo scopo di aiutare il prossimo. Il nome Molinari è famoso in tutto il mondo e porta con lustro il nome di Civitavecchia fuori anche le porte della nazione» fa una richiesta inoltre a tutti «Chiedo ai concittadini di rispettare le sue volontà: NON FIORI, MA OPERE DI BENEFICENZA a favore della Fondazione Angelo Molinari Onlus. (IBAN: IT26 F032 9601 6010 0006 6288 036) e di dimostrare la profonda riconoscenza che noi tutti gli dobbiamo».
Anche Alessandra Riccetti, Presidente del Consiglio Comunale, ha voluto ricordare la Senatrice: «La signorina Mafalda Molinari è stata una donna determinata, generosa, coraggiosa. Una donna che con il suo lavoro ha reso migliore questa città. E' un pezzo di Civitavecchia che se ne va ma il lavoro della sua vita resta e soprattutto resta il suo grande esempio di amore e solidarietà verso il prossimo.»
A ricordare, la ex-Senatrice anche "La Svolta" con Massimiliano Grasso, capogruppo del partito, e Daniele Perello, consigliere comunale: «Con Mafalda Molinari se ne va un altro pezzo importante della storia di Civitavecchia del '900. Non solo perchè con la sambuca Molinari ha portato il nome di Civitavecchia nel mondo, ma per il suo attaccamento alla città ed alle istituzioni, che unito ad una generosità comune a pochi e sempre ben custodita da una innata riservatezza ne hanno fatto un personaggio stimato e benvoluto da tutti, al di là delle appartenenze politiche, che la portarono ad essere una delle prime donne civitavecchiesi eletta nelle istituzioni, prima da Consigliere Comunale, con il Movimento Sociale Italiano, poi da Senatrice della Repubblica, con l'allora neonata Alleanza Nazionale, alla cui costituzione diede un contributo di primaria importanza» Proseguono, poi, raccontando della Fondazione Angelo Molinari: «Anche la sua ultima creatura, la Fondazione intitolata al padre Angelo, è una testimonianza dell'amore per Civitavecchia e del suo personale impegno per la sanità cittadina, che non è venuto meno, fino alla fine, così come l'attaccamento per l'azienda di famiglia, di cui ha continuato a interessarsi ogni giorno, finchè la salute glielo ha consentito. Ora l'auspicio è quello che la Città di Civitavecchia, tutta, sappia onorare come dovuto la memoria di una Civitavecchiese che tanto ha dato alla sua città. Quando era in vita le venne intitolata una sala della Cittadella della Musica, ora il minimo, che si possa fare, è ricordare Mafalda Molinari abbinando il suo nome ad una via o a una struttura importante della città, cercando, ovviamente con il consenso della famiglia, di realizzare un progetto a cui la senatrice pensava da tempo, ma al quale poi non aveva più dato seguito: quello di realizzare un museo sulla storia della Sambuca e, di conseguenza, della famiglia Molinari. Ai familiari vanno le più sentite condoglianze dell'associazione e del gruppo consiliare della Svolta.»
«E' con grande rammarico che ho appreso della scomparsa di Mafalda Molinari, la quale lascia un vuoto incolmabile in quanti hanno avuto la fortuna di conoscerla». Ad intervenire è Maria Letizia Beneduce, presidente dell'Associazione "Amici della Musica" di Allumiere ed ex direttore artistico della Cittadella della Musica. «Per me - spiega Beneduce - Mafalda èsempre stata (e sempre sarà ) un esempio di grandezza d'animo ed integrità morale, come confermano i tantissimi messaggi di affetto che leggo sulla stampa in queste ore. Ed anche se ho avuto occasione di conoscerla solo negli ultimi anni della sua vita è diventata anche per me un punto di riferimento fondamentale. Sono state molte le occasioni nelle quali mi ha incoraggiata personalmente ad andare avanti, e, soprattutto nei momenti di massimo sconforto, ha saputo essere vicina a me ad altri con le parole e con i fatti. Ciò che, come altri, ho sempre apprezzato di lei è la sua riservatezza, la sua ferma volontà di aiutare nel silenzio chiunque ne avesse bisogno, senza mai apparire, schivando volutamente ogni forma di pubblicità , alla quale avrebbe pure legittimamente avuto diritto. Di questo non finirò mai di ringraziarla e mi auguro che la sua grande sincera generosità sia di esempio per tutta la città . Tra le tante cose che potrei dire, mi fa piacere ricordare soprattutto la grande fortuna che ho avuto di poterle io stessa intitolare una sala della Cittadella della Musica, quando ne ero direttore artistico, seguendo il buon consiglio di un amico. Per la Cittadella Mafalda ha sempre mostrato un grande interesse, complimentandosi con me a voce e per iscritto e tenendosi costantemente informata sulle attività e sulla programmazione, pregandomi di lavorare soprattutto sui giovani. Tutto questo, pur nella grande tristezza della sua scomparsa, mi riempie di orgoglio. Anche l'Associazione Amici della Musica, e lo dico da presidente, deve molto a Mafalda Molinari, la quale ne ha sempre sostenuto le attività . Con me - conclude Beneduce - porterò sempre il ricordo indelebile del suo grande affetto e della sua ineguagliabile generosità e non smetterò mai di ringraziarla per la grande lezione di dignità e integrità che ha saputo dare a me e a tutti coloro che hanno avuto la grandissima fortuna di incrociare la sua strada».