Il “Legislatore” e… la strage degli innocenti
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- Pubblicato Domenica, 31 Gennaio 2016 02:47
- Scritto da Giulio Carra
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(Giulio Carra) - Secondo una stima piuttosto attendibile della Rivista scientifica americana Lancet effettuata in collaborazione con il Dipartimento di Psichiatria dell'Università di Zurigo condotta in 65 paesi, con la momentanea esclusione di India, Cina e gran parte del continente africano, si starebbero registrando nel mondo, in questo primo scorcio di terzo millennio, ogni anno, circa 45.000 casi di suicidio (dato relativo ad un campione di 225 mila episodi su un milione di eventi reali) legati alla perdita di lavoro o a situazioni di estremo disagio economico e di quasi improvvisa impossibilità a far fronte a quelle che sono le esigenze minime per assicurare un'esistenza dignitosa ad eventuali conviventi, coniugi e figli a causa della crisi economica che, dove più o dove meno, sta coinvolgendo ogni area del pianeta.
Restringendo il campo alle vicende di casa nostra, sarebbero, sempre secondo la stessa indagine, circa 900, ovvero 1,7 casi per 100 mila abitanti, le persone che si sono tolte la vita per i motivi accennati. I dati, resi pubblici nel febbraio dello scorso anno, si riferiscono al periodo di tempo compreso tra il 2000 ed il 2011. Da aggiungere, inoltre, che nel 2013 erano oltre 9 milioni gli italiani che già non si curavano più, per patologie medie o piccole, non avendo i soldi per pagare i ticket o perché rimasti impelagati nella ragnatela della vana attesa di irraggiungibili (in termini di tempo) prestazioni specialistiche nelle strutture pubbliche. Nel frattempo alcuni di loro sono anche morti per non avere avuto la possibilità, in tempo utile, di essere visitati da un medico specializzato o messi nella condizione di effettuare, una TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) o una RMN (Risonanza Magnetica Nucleare).
Ritornando ai "suicidi economici", gli ultimi dati disponibili risalgono al primo semestre dello scorso anno: dall'inizio del 2012 a giugno del 2015, sono stati 560 i suicidi che si sono registrati in Italia per accertate motivazioni di carattere finanziario ed il fenomeno sembra interessare, con sempre più maggiore forza, gli imprenditori tra i quali sale a 53 il numero di suicidi tra i titolari di azienda nei soli primi sei mesi del 2015. A questi numeri si deve aggiungere quello dei tentati suicidi che, sempre nella nostra nazione (gennaio 2012 - giugno del 2015), sono stati 320 e in ogni caso riconducibili a motivazioni economiche.
La crisi in generale a livello mondiale, tuttavia, in Italia, assume connotazioni particolari e legate soprattutto all'alta pressione fiscale che grava sulle aziende, con estrema difficoltà sopportabile da quelle medio-piccole e soprattutto legate, nonostante qualcosa sia stato recentemente fatto, ad un sistema fiscale che, nelle sue linee portanti, accomuna tutti, birbaccioni e brava gente, sullo stesso piano. Negli ultimi trent'anni qualcosa è stato modificato, ma ancora il sistema non è in grado di accertare quale sia l'esatta capacità contributiva dei cittadini in base alle loro reali possibilità economiche. I famigerati Studi di Settore, non aiutano paradossalmente affatto lo Stato a stanare gli evasori reali mentre affossano sicuramente commercianti e artigiani con quel micidiale standard di presunzione che vuole le casse siano piene anche quando non c'è un becco di un quattrino. Inoltre, nella maggioranza dei casi, tra spese istruttorie e di consulenza, diventa estremamente oneroso, per aziende già in difficoltà, avviare procedure di ricorso nei confronti degli accertamenti che in automatico correggono d'ufficio le dichiarazioni dei redditi. A questa che può essere considerata una "beffa legale negli stretti termini di legge" talvolta si aggiunge la mortificazione e l'umiliazione, quando, e non è raro, l'imprenditore onesto a fronte delle proprie giustificazioni (talvolta furti subiti, malattie, crediti non riscossi, impellenti e sopraggiunte necessità familiari) si sente rispondere da giudici delle Commissioni tributarie e funzionari delle Agenzie delle Entrate, e poi in seguito da quelli di Equitalia, che se non si è grado di condurre un'azienda è meglio chiuderla e andarsi a cercare un altro lavoro. Poco importa, poi, se abbia 25 o più di 60 anni. Così, nonostante sia stata sempre presentata la dichiarazione dei redditi e detto la verità se ne vanno comunque a farsi friggere anni o magari decenni di attività, tra sacrifici e palpitazioni, nel corso dei quali per gli straordinari profusi per la propria azienda nulla è stato mai possibile percepire e dove, tra l'altro, i certificati medici che hanno per prognosi giorni di riposo e cure non sono documenti ma, bensì, carta destinata a ben altro uso se si è titolari di un'azienda.
Sembra quasi una Strage di Stato, seppur dalle dimensioni relativamente modeste, quella dei suicidi, una Strage degli Innocenti di storica ed evangelica memoria quella, appunto, di Erode il Grande, re della Giudea, che ordinò un massacro di bambini allo scopo di uccidere (peraltro senza riuscirci) Gesù, della cui nascita a Betlemme era stato informato dai Re Magi. Sarà, 33 anni più tardi, il figlio, Erode Antipa, con Ponzio Pilato a crocifiggerlo insieme ai ladroni.
In quei tempi, però, per lo più le decisioni erano espresse con gli editti; oggi, nella nostra democrazia moderna le leggi sono promulgate dal Parlamento che, in Diritto e dall'Ordinamento Giuridico, viene definito con un termine simbolico e suggestivo: "Il Legislatore", ovvero l'insieme degli organi che hanno cooperato alla formazione della norma e, in senso restrittivo e più proprio, l'organo cui è costituzionalmente affidato il potere legislativo, cioè il Parlamento stesso. Quindi, di conseguenza, qualsiasi legge o norma è Legge o Norma dello Stato e non di un singolo partito o coalizione politica che l'hanno votata. Lo Stato non coincide e non si identifica mai con un partito o una coalizione che è espressione di una maggioranza parlamentare. Sarà bene, che "Il Legislatore" provveda a riordinare, cambiare, migliorare, rendere umano ed equo il fisco. Una riforma complessiva più volte annunciata negli anni da tutti, ma in fondo mai da nessuno attuata e posta in essere.
Se un medio o piccolo commerciante dovesse arrivare oggi a dichiarare un incasso complessivo di soli 15.000 Euro perché le condizioni di mercato sono quelle che sono e lo Stato sulla base delle leggi promulgate dal "Legislatore" nel suo complesso gliene prende più della metà in IVA relativa, Irpef, contributi e accidenti vari come l'IRAP da pagare anche se si è in perdita, si può forse pensare che con la rimanente somma possa far sopravvivere se stesso e la famiglia? Problema, quello della sopravvivenza, tra l'altro comune oggi a tante altre espressioni della realtà sociale, come pensionati, esodati, cassaintegrati, precari... Occorrerà che, ben presto e quanto prima, sia tracciata una linea di demarcazione ben precisa che distingia gli Evasori da coloro che invece dichiarano il vero ma che si trovano poi nella materiale impossibilità di poter pagare le tasse ed ai quali, a volte, è preclusa ogni via di rimedio a causa di sistemi di riscossione (Equitalia) che sono molto simili a gironi danteschi.
Abbiamo scritto tutto ciò in controtendenza a quanto il nostro giornale si prefigge, ovvero occuparsi di cinema, teatro, spettacoli, manifestazioni artistiche. Cose belle ed amene e il più delle volte destinate a rendere noto quanto sia vivo, variegato e reale il mondo della cultura che pur affronta problemi del genere seppur spesso attraverso metafore o storie simboliche per mezzo di film, pièce teatrali e mostre.
Non potevamo però rimanere sordi e ciechi e far finta di nulla di fronte all'ultimo, in ordine di tempo, dei "suicidi economici" avvenuto in Italia e proprio nella città da dove questo giornale irradia nel Web le proprie notizie. La decisione di abbandonare tutto e per sempre, oltre la professione e la propria attività commerciale, presa da una persona che conoscevamo e con la quale si erano condivise esperienze indimenticabili nel mondo dell'associazionismo imprenditoriale, non genera in noi compassione, ma piuttosto rabbia e un senso di rivolta contro tutto ciò che ci circonda di intollerabile da un punto di vista sociale. Sappia "Il Legislatore", eletto dal Popolo Sovrano con una delega, alla fin fine, in bianco e sulla fiducia, che i medi e piccoli imprenditori onesti ottengono oggi credito dal sistema bancario solo se hanno proprietà da ipotecare o pesanti firme di garanzia di parenti od amici, che sorridono sempre alla loro clientela anche quando non ne hanno voglia, che piangono quando nessuno li vede perché hanno una dignità e che talvolta si rinchiudono in se stessi, non parlano e non si confidano più con nessuno, incazzati neri, per essere stati messi nell'impossibilità di poter cambiare il mondo, fosse anche solo quello ospitato da quelle 4 pareti del proprio negozio che si erano inventati e dove senza soste avevano lavorato, e per essere sempre additati dalla pubblica opinione, in ogni caso, come ladri nei confronti del fisco. E questo è qualcosa, davvero, che va oltre ogni film o palcoscenico di teatro. Grazie, Caro Amico, per averci ancora una volta fatto riflettere su molte cose, anche se non condividiamo il tuo modo di protestare. Ci mancherai e mancherai soprattutto a tutti coloro che vogliono ribellarsi democraticamente contro le iniquità e che hanno voglia di contribuire al cambiamento reale del nostro Paese seppur nel quadro di una situazione nazionale ed internazionale non facile.
Ai fini di una completa informazione ed ad ogni buon conto segnaliamo la LEGGE 27 gennaio 2012, n. 3 - Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonche' di composizione delle crisi da sovraindebitamento. (12G0011) (GU n.24 del 30-1-2012 ) - Entrata in vigore il 29/02/2012 e il DECRETO 24 settembre 2014, n. 202 - Regolamento recante i requisiti di iscrizione nel registro degli organismi di composizione della crisi da sovraindebitamento, ai sensi dell'articolo 15 della legge 27 gennaio 2012, n. 3, come modificata dal decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221. (15G00012) (GU n.21 del 27-1-2015 ) -Entrato in vigore il 28/01/2015