Il gruppo fittile dei Cavalli Alati simbolo della valorizzazione dei Beni Culturali
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- Pubblicato Lunedì, 06 Luglio 2015 01:38
- Scritto da Giulio Carra
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(Giulio Carra) - Universalmente riconosciuto come uno dei maggiori capolavori della scultura etrusca in terracotta tra i più noti al mondo, simbolo della Città di Tarquinia (sito Unesco) e da oggi anche emblema della valorizzazione dei Beni Culturali Italiani, i 'Cavalli Alati' sono di nuovo esposti, all'interno del Museo Archeologico Nazionale della città tirrenica, nello stesso spazio, rinnovato nell'allestimento, che l'accolse dopo il ritrovamento fatto nel 1938 dall'archeologo Pietro Romanelli sui resti del grande tempio dell' 'Ara della Regina', nel sito di Pian della Civita.
Un evento simbolico ma importante sotto il profilo della rivalutazione del patrimonio archeologico nazionale come motore trainante di sviluppo e non solo in termini di immagine al quale ha partecipato anche il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini per testimoniare che, tra gli indirizzi principali dell'attuale Governo e del dicastero che rappresenta, vi è quello di mettere i la Cultura al centro di tutto, riconoscendone il valore prioritario per l'Italia, quale fonte di crescita economica, di turismo e di occupazione.
All'incontro che si è svolto a Tarquinia all'interno di Palazzo Vitelleschi, sede del Museo Archeologico diretto dalla Dott.ssa Maria Gabriella Scapaticci, hanno partecipato (PhotoGallery) anche Il Presidente della Provincia di Viterbo e Sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola, l'On. Giuseppe Fioroni, il Soprintendente per l'Archeologia del Lazio e dell'Etruria Meridionale Alfonsina Russo Tagliente, il Presidente della Fondazione Etruria Mater Silvia Grassi Pottino e l'Ing. Giuseppe Molina, Responsabile Generazione Energia Elettrica Italia per ENEL. Nel filmato che vi proponiamo gli interventi integrali di tutte le personalità intervenute alla cerimonia e l'inaugurazione della nuova sala dei 'Cavalli Alati' con tutti i particolari del più celebre gruppo fittile al mondo e di quelli relativi al nuovo allestimento che lo ospita reso possibile da una sinergia tra pubblico e privato che ha visto coinvolti in prima linea la Soprintendenza Archeologica, la Fondazione Etruria Mater e Enel.