"L'Orchidea per i bambini" a Tarquinia (VT) per l'UNICEF
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- Pubblicato Sabato, 30 Aprile 2016 10:37
- Scritto da Redazione
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«Ci sono milioni di bambini in pericolo. È ora di piantarla!». È questo l'appello lanciato da Lino Banfi, storico ambasciatore dell'UNICEF Italia, per sostenere "L'Orchidea per i bambini", l'iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi che l'UNICEF propone sabato 30 aprile e domenica 1° maggio in 1.700 piazze di tutta Italia. Durante la Fiera Tarquinia Expo 2016, che si svolge nel centro storico, la cittadina tirrenica si unisce al programma con l'allestimento di una postazione specifica.
Migliaia di volontari dell'UNICEF e di numerose altre associazioni offriranno - a fronte di un contributo minimo di 15 € - una pianta di orchidea (la Phalaenopsis, conosciuta anche come "Orchidea farfalla"), che simbolicamente rappresenta la speranza di un futuro pieno di colori per tanti bambini.
I fondi raccolti con questa iniziativa di solidarietà verranno destinati ai programmi di protezione dell'infanzia, nell'ambito della campagna UNICEF "Bambini in pericolo", che ha l'obiettivo di proteggere la vita di tutti i bambini vulnerabili, i "più poveri tra i poveri", aiutandoli a costruire un futuro dignitoso.
«In coincidenza con il 1° maggio, festa di tutti i lavoratori e lavoratrici, vogliamo dedicare questa iniziativa dell'Orchidea ai bambini che lavorano, una delle piaghe più difficili da eliminare» ha dichiarato il Presidente dell'UNICEF Italia Giacomo Guerrera. «150 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni nei paesi in via di sviluppo, circa il 16% di tutti i bambini e i ragazzi in quella fascia di età, sono coinvolti nel lavoro minorile. Nei paesi meno sviluppati, circa un bambino o ragazzo su 4 (tra i 5 e i 14 anni) lavora, correndo seri rischi per la sua salute e il suo sviluppo».
L'UNICEF lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile con programmi di sensibilizzazione, prevenzione e reinserimento scolastico o lavorativo per bambini lavoratori, ex-bambini soldato e bambini di strada, che prevedono orari flessibili, metodologie didattiche partecipative e un apprendimento che contempla competenze utili per la vita quotidiana e per la formazione professionale.