Ultime battute per il Festival Tarquinia Cardarelli 2017
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- Pubblicato Sabato, 17 Giugno 2017 10:17
- Scritto da Redazione
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Successo di pubblico e di critica per la manifestazione "Festival Tarquinia Cardarelli 2017. Letteratura e Musica" promossa dall'Assessorato alla Cultura ed alle Politiche Giovanili (Angelo Centini) che si è svolta con il contributo del Consiglio Regionale del Lazio ed ha visto mettere in campo una serie di performance ed approfondimenti culturali che hanno visto impegnati scrittori, artisti, studiosi e professori universitari di Roma e Viterbo.
Due gli attesi eventi di chiusura in programma. Sabato 17 giugno, alle ore 18.00, nella Sala Affreschi Palazzo Comunale, ci sarà VINCENZO CARDARELLI, I SUOI LIBRI, I SUOI GIORNALI. Quanto, dove, cosa ha veramente scritto un classico del novecento? Relatori: Giorgio Patrizi, La 'terza pagina', un'invenzione del Novecento italiano, e Paolo Procaccioli, I tanti perché (nascosti) di una bibliografia, Anna Maria Vinci, Per una bibliografia di Vincenzo Cardarelli.
Domenica 18 giugno, alle ore 17.30, l'appuntamento è in Piazza Cavour con TITTA MARINI, MANGIATOR DI NOCCHIE E ALTRE STORIE CORNETANE. Passeggiata - racconto di e con Antonello Ricci e Pietro Benedetti, a cura dell'Associazione La Banda del Racconto.
L'iniziativa, dedicata alla memoria di Luciano Marziano, si snoderà per vie e piazze della città maremmana, nei luoghi dell'icastico poeta dialettale cornetano, in compagnia dei suoi pungenti strali metricati. Con omaggi al genius loci della Corneto che fu, tratti dalla poesia più alta (Ariosto e Belli) da quella più umile e preziosa dei versificatori popolari (Spartaco Compagnucci alias "ChecchiBronzi", Riccardo Colotti e il leggendario Biscarino).
La Scelta, il montaggio dei brani e l'allestimento dell'itinerario è a cura di Mariagrazia Fontana, Elena Ronca, Marco Rossi e Cecilia Toffali, apprendisti narratori del master Dibaf-Unitus per "Narratori di comunità". Alcuni degli apprendisti affiancheranno Pietro Benedetti anche nella lettura dei brani. Maestro di cerimonia, come sempre, Antonello Ricci.
Il percorso si snoderà per piazza Soderini, palazzo Sacchetti e chiesa di S. Martino per concludersi alla Ripa e poi in piazza Titta Marini, nei locali dell'Archivio Storico Comunale di Tarquinia (palazzetto di Santo Spirito, XV secolo) con un aperitivo offerto dagli organizzatori dell'evento.
Nell'ambito del Festival sono state numerose le manifestazioni che hanno destato interesse come l'Omaggio, per i 130 anni dalla nascita di Vincenzo Cardarelli, con un Concerto Itinerante della Banda "G. Setaccioli". Dopo la partenza dalla casa natale del Poeta in via S. Lucia Filippini, dove Maurizio Cerasa e Claudio Ventolini hanno letto alcune poesie di Cardarelli e Titta Marini, il complesso musicale ha poi sfilato in Via San Giuseppe, Piazza del Comune, Corso Vittorio Emanuele II°, Piazza Cavour, Via Umberto I°. Nella Biblioteca Comunale di Palazzo Bruschi-Falgari intitolata al Poeta è stata allestita la mostra Le Carte di Cardarelli. Documenti, Autografi e Immagini in un itinerario nella vita e nelle opere a distanza di 130 anni dalla nascita.
La Sala Consiliare del Palazzo Comunale ha ospitato anche il tradizionale e seguito Processo a Vincenzo Cardarelli con Rino Caputo nella veste del Presidente del Tribunale, Adele Dei e Giorgio Patrizi a rappresentare rispettivamente Difesa ed Accusa con i testimoni Manuela Nardella e Carla Valdi. Tra gli altri appuntamenti di rilievo quelli riservati ad Archaeo Trip: Viaggio tra tempo, luce e suono. Una performance audiovisiva a cura di Tangatamanu & Pino Ninfa e il Concerto per Arpa Medievale dell'artista Shahnaz Mosam che si è svolto nella Sala Capitolare degli Agostiniani di San Marco.
Inoltre, per la serie degli Incontri con l'Autore, Filippo La Porta ed Anna Alfieri hanno presentato "Il tuo nemico" (Frassinelli) di Michele Vaccari, "ARTICO NERO, la lunga notte dei popoli dei ghiacci" (Exòrma Edizioni) di Matteo Meschiari e "I Ventinove Racconti" (Campanotto Narrativa) di Giampiero Barrasso.
Anna Maria Vinci e Rino Caputo sono stati, invece, i relatori del convegno Cardarelli e il Teatro di Pirandello. Particolarmente suggestivo e pieno di pathos Il Cappotto di Cardarelli. Passeggiata-Racconto di e con Antonello Ricci e Pietro Benedetti, a cura dell'Associazione La Banda del Racconto che dalla casa natale del Poeta, in via Santa Lucia Filippini, ha toccato i luoghi cardarelliani più significativi del "Paese" con letture ed interpretazioni di poesie, la partecipazione straordinaria di allievi delle scuole di recitazione e l'attrice Lina Bernardi.
VINCENZO CARDARELLI
Omaggio "itinerante" a Titta Marini, poeta dialettale cornetano (Tarquinia) e amico sincero di Cardarelli, il quale non esitava a giudicarlo «più bravo di Trilussa».
Nell'ambito del Festival "Tarquinia Cardarelli 2017 letteratura e musica", il Comune di Tarquinia, Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili presenta:
"Titta Marini, mangiator di nocchie e altre storie cornetane"
Passeggiata/Racconto di e con Antonello Ricci e Pietro Benedetti
(Antonello Ricci) - L'amicizia tra Vincenzo Cardarelli e Titta Marini dovette essere di quelle genuine. Se è vero - come è vero - che quest'ultimo avrebbe difeso a spada tratta (coi suoi versi icastici e mordaci) dignità e memoria del vate cornetano dalle ipocrisie e dalle insidie degli immancabili avvoltoi-sciacalli del post mortem.
Dal canto suo Cardarelli (alias "Cencio") era solito lodare la corda dialettale del compaesano giurando e spergiurando di ostinarsi a frequentarlo solo perché «più bravo di Trilussa».
Noi oggi invece troppo spesso lettori frettolosi impigliati nello stereotipo di una contingenza puramente biografica (la piccola patria anagrafica condivisa dai due) sacrifichiamo la robusta vena vernacolare di Titta Marini (castigatrice e risentita, patetico-epigrammatica) riducendola a un residuo ecolalico: come a una semplice, impoverita "posa" dell'Alka Seltzer-Cardarelli.
Mentre è onesto rendergli giustizia, riconoscendolo una volta per tutte, nella sua chiave basso-comica, quale alter ego letterario: vero Sancio Panza del Cardarelli-Chisciotte; incapace quest'ultimo, dall'alto della sua rarefazione lirica, del suo prosare favoloso di scendere a patti col volto più grottesco osceno materialistico-funebre laido patetico della vita.
Titta fu forse risolto pienamente in ciò che l'amico Cencio non avrebbe mai potuto (direi anche: voluto) essere: l'acidula sentenziosità del suo verseggiare dialettale portò in pegno e sigillo ciò che alle dolenti altezze poetiche di Cardarelli "congenitamente" difettava.
Come due facce di un'unica medaglia, insomma, le due - splendide - fronti di uno stesso Giano.