Sino al 2 marzo sul palcoscenico del Teatro Vittoria (Roma) "Il Sogno di un'Italia"
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- Pubblicato Lunedì, 29 Febbraio 2016 14:04
- Scritto da Redazione
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Sino al 2 marzo, alle ore 21.00, Andrea Scanzi e Giulio Casale arrivano al Teatro Vittoria di Roma con "Il Sogno di un'Italia", il ritratto di un paese attraverso storie, istantanee e canzoni da Bennato a Fossati, da Gaber a Battiato, da De Gregori a Jeff Buckley. Ma troviamo anche la politica che non riesce più a generare appartenenza e poi l'arte – musica, cinema, letteratura, giornalismo – che diventa fatalmente politica e dunque forse militanza.
Perché spesso in Italia la norma è eccezione e l'anomalia è regola? E' quello che si chiedono Giulio Casale e Andrea Scanzi ne "Il sogno di un'Italia", sino al 2 marzo ore 21.00, sul palcoscenico del Teatro Vittoria. Dalla morte di Enrico Berlinguer all'ultima fuga di Marco Pantani.
Dall'edonismo degli anni Ottanta al sangue del G8 di Genova. 1984-2004: due decenni che potevano cambiare l'Italia e non l'hanno cambiata. O forse l'hanno addirittura peggiorata. Restaurando e non rinnovando, come tanti piccoli gattopardi 2.0.
Dopo il successo de "Le cattive strade", Casale e Scanzi tornano in scena con uno spettacolo ancora più personale e attuale di Teatro Canzone, parzialmente ispirato al libro "Non è tempo per noi" di Scanzi.
"Il sogno di un'Italia" è il ritratto di un paese attraverso storie, istantanee e canzoni da Bennato a Fossati, da Gaber a Battiato, da De Gregori a Jeff Buckley. Sul palco sfilano miti e maestri, figure indelebili ed eroi quasi loro malgrado. Dal sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alle parole disilluse di Mario Monicelli ("La speranza è una trappola"), dalla promessa fatta e non mantenuta ad Antonino Caponnetto fino al Pantheon di fratelli maggiori che se ne sono andati troppo presto: Massimo Troisi, Ayrton Senna,il Pirata di Cesenatico.
In questo "Il sogno di un'Italia", dal sottotitolo dolentemente jannacciano ("Vent'anni senza andare mai a tempo"), c'è la politica che non riesce più a generare appartenenza e c'è l'arte – musica, cinema, letteratura, giornalismo – che diventa fatalmente politica e dunque forse militanza.
E' uno spettacolo che racconta vent'anni d'Italia con spirito critico, conservando però il desiderio di una vera ripartenza.
Un tempo "ragazzi selvaggi", ma solo nelle canzonacce dei Duran Duran, i quarantenni di oggi – la generazione di Casale e Scanzi - sognavano il cambiamento e si sono ritrovati prima Berlusconi e poi Renzi. Volevano la rivoluzione, ma solo nelle t-shirt. Cercavano un nuovo centro di gravità permanente, ma – per ignavia o quieto vivere - rischiano di avere inguaiato l'Italia.
Per Informazioni e Prenotazioni:
TEATRO VITTORIA
Piazza S. Maria Liberatrice 10 - Roma
Tel.: 06 57819609
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito: Teatro Vittoria
Facebook: Teatro Vittoria
Orario Spettacolo: ore 21.00
Prezzo Biglietto: 25/18 Euro
Fonte - Ufficio Stampa ARTINCONNESSIONE