Dopo il lockdown le sale cinematografiche possono riaprire, ma sono molte quelle che hanno deciso di rimanere chiuse
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- Pubblicato Lunedì, 15 Giugno 2020 23:05
- Scritto da Redazione
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Ecco i perché spiegati, in un comunicato alla stampa, dalla testimonianza diretta, tra le non poche in Italia sul problema, dei co-fondatori di DG CINEMA & CONSULTING, Gérôme Bourdezeau e Dominique Battesti, che momentaneamente hanno deciso di non riaprire al pubblico le proprie sale tra le più prestigiose nel Lazio:
«Il Dpcm del 17 maggio e il suo allegato 9 annunciavano date e modalità di riapertura per il nostro settore. I protocolli sanitari afferenti sono cambiati svariate volte tra il 17/05 e l'11 giugno, allentandosi, pur rimanendo, nell'ultimo aggiornamento difficilmente attuabili. Ultimo aggiornamento giunto troppo tardi perché Produttori e Distributori riuscissero ad alimentare un calendario e quindi a comunicare degnamente l'appetibilità dello stesso. Abbiamo un forno. Oneroso. Senza pizze da infornare.
Le circostanze legittimano la comprensibile timidezza degli aventi-diritto filmici. Le misure protocollari a noi riservate (fino a pochi giorni orsono, oltre alla castrazione di capienza, alle sanificazioni permanenti di poltrone e bagni, all'impossibilità di vendere il vitale food and beverage, vigeva anche l'obbligo di mascherina per tutta la durata della visione) non hanno permesso di rimettere in moto la filiera. Laddove i tempi promozionali per il lancio di un film sono ovviamente più estesi.
Il nostro mercato dipende inoltre dagli altri, soprattutto in materia di titoli internazionali di richiamo, vitali per acquisire l'ossigeno necessario a programmare titoli d'essai. Gli Stati Uniti sono dal loro canto in una fase complicata di questa emergenza sanitaria, ragion per cui molti titoli sono ancora al box in attesa di una schiarita.
Proprio per questo schizofrenico evolvere del contesto, le decisioni, ponderate, naturali e sagge esigono che le porte dei Cinema Etrusco di Tarquinia e Cinema Alfellini di Grottaferrata non hanno riaperto al Pubblico il 15/06/2020. Per contenere una inevitabile emorragia di costi che non potrebbe in alcun modo essere onorata. Proviamo, ancora un po', ad aspettare. Tenendovi informati.»