Su Rai 3 “#Maestri", il nuovo programma di Rai Cultura in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione. Il Presidente Mattarella parla agli studenti
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- Pubblicato Lunedì, 27 Aprile 2020 18:44
- Scritto da Redazione
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#LaScuolaNonSiFerma e fin dall'inizio dell'emergenza Coronavirus la Rai ha modificato i suoi palinsesti affiancando ai programmi di informazione un'offerta sempre più ricca e in continua evoluzione per rispondere alle mutate esigenze di intrattenimento, arricchimento culturale e fabbisogno formativo del pubblico. Con la didattica a distanza, che si sviluppa prevalentemente on line, Rai ha messo a disposizione del sistema scolastico, delle famiglie e degli studenti di ogni età sui canali e sul portale di Rai Cultura e su RaiPlay una gamma di contenuti di qualità, sempre disponibili e fruibili su ogni dispositivo.
L'offerta di Intrattenimento e Learning rivolta ai kids, ai ragazzi e agli studenti si è incrementa, quindi, ulteriormente, con contenuti fruibili anche attraverso la tv (e disponibili on line), in particolare sul canale Rai Scuola (canale 146 DT), oltre che su Rai Storia (canale 54 DT), Rai 5 (canale 23 DT) e su Rai Gulp.(canale 42 DT).
Da oggi, 27 aprile, anche su Rai3, l'offerta didattica si è arricchita ulteriormente con un nuovo programma di Rai Cultura che ha per protagonista, per 43 puntate, Edoardo Camurri con #Maestri, in onda dal lunedì al venerdì alle 15.20. Camurri introdurrà e commenterà in ogni puntata due lezioni registrate da protagonisti della cultura, accademici e divulgatori per un totale di 86 lezioni di altrettanti "Maestri" che saranno individuati e convolti dal Ministero dell'Istruzione in collaborazione con la Rai nell'ambito de #LaScuolaNonSiFerma.
Tra i primi nomi che si alterneranno nella trasmissione, Antonino Canavacciuolo, Alessandro Barbero, Telmo Pievani, Maria Grazia Messina, Luca Mercalli, Claudio Strinati, Marco Mezzalama, Vittorio Lubicz, Luca Serianni, Piergiorgio Odifreddi, Sabino Cassese, Marta Cartabia, Luca Mercalli, Nicola Piovani, Andrea Giardina, Mario Tozzi, Alessandro Zuccari, Valerio Massimo Manfredi, Alberto Melloni, Massimo Montanari, Gianni Toniolo. Arte, scienza, letteratura, ma anche informatica, cucina e musica saranno gli argomenti trattati da accademici e grandi divulgatori che porteranno la scuola a casa con lezioni rivolte a tutti gli studenti.
All'inizio della prima puntata di oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto inviare un messaggio proprio a studenti, docenti ed a chiunque lavori nella scuola. Comunicazione che, idealmente e non solo, è stata considerata a pieno titolo come la prima Lezione di #Maestri. Dopo di lui gli interventi di Alessandro Barbero (storico medievista, docente all'Università degli Studi del Piemonte Orientale) che con Il secolo Breve si è soffermato sui perché sono scoppiate due guerre mondiali nella prima metà del novecento. Poi Il tempo che fugge e il tempo che si misura. La sfida delle scienze per definirlo è stata raccontata da Vittorio Lubicz, professore ordinario di Meccanica quantistica all'Università degli Studi di Roma Tre.
Il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:
«Care ragazze, cari ragazzi, mi rivolgo a voi in una circostanza che, fino a poco tempo fa, nessuno avrebbe immaginato. L'emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha sconvolto, in poche settimane, le nostre vite.
Oltre all'angoscia per i lutti, alle sofferenze di tante persone colpite dal virus, ai sacrifici di chi lo combatte in prima linea, dobbiamo confrontarci con regole che cambiano drasticamente tante abitudini; e la nostra quotidianità.
Anche la vostra vita è, improvvisamente, cambiata. Le scuole di tutto il Paese sono state chiuse e lo rimarranno fino a quando il pericolo non sarà stato eliminato; e non sarà possibile riaprirle in sicurezza.
Siamo di fronte a un evento eccezionale che tocca la vita di più di otto milioni di ragazze e ragazzi italiani. E di centinaia di milioni di studenti nel mondo. Qualcosa di incredibile, mai avvenuto prima, nella storia dell'istruzione. Un evento drammatico, che possiamo ben definire epocale.
Le scuole chiuse sono una ferita per tutti. Ma, anzitutto per voi, ragazzi; per i vostri insegnanti; per tutti coloro che, giorno per giorno, partecipano alla vita di queste comunità.
La scuola non è soltanto il luogo dell'apprendimento. È la vostra dimensione sociale fondamentale, nella quale, assieme al sapere e alla conoscenza, cresce e si sviluppa - anche nella relazione con gli altri, con i compagni, con i vostri insegnanti - la personalità di ognuno di voi. Cioè quel che sarete nella vostra vita futura.
È stato così per ciascuno di noi. Me lo ricordo anch'io, dopo tanto tempo.
Per tutti, gli anni della scuola restano un'esperienza decisiva: per quello che si apprende, per le amicizie che si fanno – tante dureranno per tutta la vita - per le persone che si incontrano, per quelli che riconosceremo, sempre, come i nostri maestri.
Tutti voi rammenterete queste settimane di forzato isolamento, per ciò che la pandemia vi ha sottratto: le vostre classi, i compagni, i professori.
In fondo, costretti a casa, avvertite – molti, forse, con sorpresa - che la scuola vi manca. Probabilmente, non avreste mai immaginato che poter uscire per andare a scuola costituisse un esercizio di libertà. Della vostra libertà.
Ma è possibile anche che questa esperienza, così dura e sofferta, si tragga un'occasione di crescita.
Per riflettere tutti su ciò cui abbiamo dovuto, momentaneamente, rinunziare; e sul valore delle occasioni e dei gesti, apparentemente scontati, che in questo momento ci mancano. A cominciare dalle relazioni tra le persone.
Ma soprattutto per riflettere su ciò che dovrà, necessariamente, cambiare. Perché tutti ripetiamo che, dopo questa pandemia, il mondo non sarà più come prima: ma nessuno, davvero, può ancora dirci come sarà.
Come sarà il mondo di domani dipenderà, in realtà, in larga misura da voi, studenti di oggi. Dalla vostra capacità di pensarlo, di progettarlo, di viverlo. Dal vostro impegno. Da come metterete a frutto i saperi e le conoscenze che oggi acquisite.
Anche per questo – direi, particolarmente per questo - è importante continuare.
Continuare a sentirsi e a essere studenti. Continuare a sentirsi parte, protagonista, della comunità educante.
Anche per quanti tra voi sono giunti alla conclusione del percorso scolastico - e si preparano agli esami di maturità - è importante continuare a tenere vivo il rapporto che unisce tutti voi, insieme, alla vostra scuola, alle vostre lezioni. Nelle forme in cui questo è reso possibile dalle nuove tecnologie.
E desidero ringraziare chi opera perché questo avvenga, a cominciare da tanti docenti.
A questo impegno oggi si aggiunge il progetto messo a punto dal Ministero dell'Istruzione, insieme alla RAI. Un contributo importante, che esalta la missione di servizio pubblico, richiamando il ricordo di alcune delle pagine più belle e preziose della Rai; e che coinvolge numerose personalità del mondo della nostra cultura.
A tutti coloro che hanno lavorato a questo viaggio nella conoscenza, esprimo un grande apprezzamento.
A voi, ragazze e ragazzi, il mio incoraggiamento.
Buone lezioni a tutti!
E, per chi si prepara agli esami, in bocca al lupo!».