Brian Mobbs e il suo sconfinato amore per la natura
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- Pubblicato Mercoledì, 23 Marzo 2016 20:11
- Scritto da Giulio Carra
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(Giulio Carra) - Luoghi e paesaggi che catturano, capaci di riportare indietro il tempo in intervalli che coniugano passato e presente tra dimensioni fuori dallo spazio delle quotidianità e delle banalità in una sorta di astrazione che consente, nel guardarli, di essere parte dei suoi dipinti. E' una delle tante sensazioni che possono generare le opere del Maestro Brian Mobbs. La scomparsa della sua fisicità di artista non sarà certo colmabile, ma ci ha lasciato le sue opere che esprimono il suo amore sconfinato per la natura. Quasi un testamento per le generazioni a venire, un messaggio, un monito affinché l'ambiente sia rispettato e non distrutto.
E oggi che non c'è più, quei tramonti, quelle distese di grano e quelle onde che si infrangono sui bagliori della Luna, immagini a cui ci aveva abituato generando profonde emozioni, sono diventate un grido, un urlo: «Temo che i nostri figli molti cieli naturali non avranno il piacere di vederli» ci aveva detto in un'intervista rilasciata poco meno di un anno fa «Stiamo perdendo foreste, stiamo perdendo acqua e lo stesso mare, sembra quasi impossibile, sta soffrendo... Stiamo assistendo all'inizio di un crollo globale, alla graduale distruzione del Pianeta». Ammise, davanti alla telecamera, che il messaggio della sua pittura era cambiato, non certo il suo amore. Una lettura diversa della natura rispetto ad un passato, quello di quando era incuriosito dalla ricchezza dei suoi elementi (minerale, vegetale ed animale) e che coinvolgeva, quasi esclusivamente, una sua personale passione. «Oggi invece la trama è totale e riguarda tutti su quello che stiamo perdendo e dobbiamo salvare».
Quella che vi proponiamo è l'ultima intervista video che Brian Mobbs ha rilasciato realizzata nel maggio dello scorso anno. Un documento che vi proponiamo in forma integrale e che lo vide involontariamente coinvolto in una situazione insolita, tra pittura e canto, ma che lo incuriosì a tal punto da strappargli anche un sorriso. Uno di quelli che ormai sempre più raramente si affacciavano sul suo volto, dopo la morte della figlia e altre vicissitudini che la vita gli aveva riservato.
Il filmato è stato realizzato in occasione di Tarquinia-Expo 2015 e della contemporanea collettiva di artisti internazionali che si era svolta nella città tirrenica in una delle tante e suggestive location della rassegna, la Chiesa di San Pancrazio. In quell'occasione due diverse forme di arte, il canto e la pittura, si incontrano in modo spontaneo. Fu il caso della soprano Luciana Benatti, corista della Corale Rossini di Modena ed appunto di Brian Mobbs.
Nato a Londra, dopo aver studiato pittura e scultura ed aver insegnato in Gran Bretagna, ha iniziato a girare il mondo stabilendosi quando in Europa. quando nelle Americhe o nell'emisfero australe fino a fermarsi, dal 1959, in Italia. Le sue opere si trovano presso collezioni pubbliche e private anche negli Stati Uniti, Canada, Messico, Australia, Grecia, Libano, Germania, Svezia e Francia. Mobbs ha vissuto a Tarquinia per alcuni decenni. Città che ora continuerà ad ospitarlo per sempre.
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