«Lasciate ogni tristezza voi ch’entrate»: Insieme a Renzo Arbore con “Videos, radios, cianfrusaglies”
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- Pubblicato Martedì, 22 Dicembre 2015 20:51
- Scritto da Mariangiola Castrovilli
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Con un percorso articolato in "stazioni" che corrispondono alle passioni di Renzo Arbore (la Musica, l'America, il Collezionismo e la Plastica, il Cinema, i Viaggi, la Televisione, le Città e gli Amici, la Moda e il Design, la Radio e la Lega del Filo d'Oro) sta richiamando forti attenzioni da parte del pubblico una grande mostra a lui riservata che rimarrà aperta fino al 3 aprile 2016 negli spazi espositivi della Pelanda al Macro di Testaccio a Roma.
Mariangiola Castrovilli con lo stesso Arbore e la Prof.ssa Maria Teresa Cannizzaro (storica del costume ed esperta di bigiotteria d'epoca) ci guidano tra l'accattivante allestimento (progettato da Alida Cappellini e Giovanni Licheri) della rassegna dedicata, appunto, ai 50 anni della straordinaria carriera (conduttore, musicista, regista) dell'artista foggiano, alle sue trasmissioni televisive e radiofoniche che hanno fortemente caratterizzato la storia della TV e del costume del nostro Paese (ricorre quest'anno anche il trentennale di "Quelli della notte", una delle invenzioni che hanno più inciso nella storia dell'intrattenimento), alle sue amicizie e alle sue scoperte, ai suoi percorsi musicali e ai concerti dell'Orchestra Italiana, e degli Swing Maniacs e, prima ancora, della Barilla Boogie Band, alla sua incredibile collezione di oggetti e memorabilia, ma anche ai suoi amici, ai suoi viaggi, al sostegno non episodico alla Lega del Filo d'Oro e alla sua sensibilità verso i più sfortunati, alla travolgente esperienza umana e in definitiva al suo contributo di intelligenza e di ironia alla cultura italiana.
Promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la mostra è prodotta da Civita in collaborazione con la RAI e con il contributo di RAI Teche. Media partner: RAI 1, RAI 2, RAI 3, RAI Cultura, Tgr, RAI Radio 1, RAI Radio 2.
Nell'esposizione, al cui ingresso campeggia la scritta: "Lasciate ogni tristezza voi ch'entrate", vengono esposti gli oggetti che sono i testimoni sua straordinaria avventura e che lui stesso definisce "videos, radios, cianfrusaglies": dalle copertine dei dischi alle sue collezioni più improbabili, dalle radio d'epoca alle cravatte più strane, montature di occhiali dalle variegate forme e colori, insegne luminose, camicie, borsette da donna, cappelli, gilet, elementi scenografici che hanno caratterizzato le sue trasmissioni, strumenti musicali, fotografie, documenti, video delle sue performances e dei suoi viaggi fino ad arrivare agli oggetti in plastica collezionati in modo quasi maniacale.
«Quando ho cominciato a lavorare, nel 1965, - afferma Arbore - con i miei primi guadagni ho iniziato a dare sfogo al mio desiderio di fare acquisti, quasi come forma di compensazione per i tutti i giocattoli che non avevo posseduto da bambino a causa della guerra» e oggi che «da grande voglio fare l'artista», sottolineando la battuta con una delle sue più classiche ed ironiche espressioni del volto, «Alida Cappellini e Giovanni Licheri hanno "saccheggiato" la mia casa nei miei momenti di sosta e il risultato è una mostra fantasiosa che fa vedere cos'è l'originalità, tutto ciò che è fuori dal banale, dal comune».