Dal Mostro di Firenze al Mostro di Charleston passando per Torino, la Sicilia, Roma e mezzo mondo finché… “Tempus fugit”
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- Pubblicato Sabato, 28 Novembre 2020 00:24
- Scritto da Giuseppe Cuminatto
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(Giuseppe Cuminatto) - “Tempus fugit, amico mio” è il titolo della prossima e attesa raccolta di racconti di Elide Ceragioli ad essere pubblicata a non appena due mesi che in libreria (e su tutti gli store online) è approdata l’ultima sua espressione letteraria, il romanzo, “La compagnia dell’airone”, dove, per la prima volta, l’autrice ha scelto di ambientare un suo libro interamente negli USA (Charleston - Carolina del Sud). Un giallo-poliziesco, che vede il Capitano Terence e i suoi collaboratori alla prese con una serie di efferati delitti perpetrati da un mostro tanto perfido quanto sfuggente e apparentemente imprendibile.
Non è la prima volta che Elide Ceragioli, medico di professione e scrittrice per passione, si cimenta col genere thriller che predilige insieme a quello di carattere storico. Il suo primo giallo, “Non sai mai chi vuoi incontrare”, risale al 2014. Prendendo spunto dal “mostro di Firenze”, l’autrice aveva fatto convergere nel capoluogo toscano sei ispettori che, costituita una SQUADRA, si cimentano in una complessa indagine per smascherare un nuovo mostro che si diverte ad evirare le sue vittime. LA SQUADRA avrà modo, nei romanzi successivi, di occuparsi di indagini “particolari”: questione di mafia e corruzione tra il Piemonte e la Sicilia (Mele marce per la squadra), sette sataniche a Torino (Le tentazioni dell’ispettore Dallolio), un “giustiziere solitario”, che etichetta le sue vittime con una sparachiodi tra Roma e la Toscana (Fuori dalla tela del ragno).
Scioltasi LA SQUADRA, due degli ispettori diventano protagonisti di “Ossessione verde smeraldo” dove a Roma si costituisce un nucleo investigativo internazionale per sgominare un traffico di droga e l’azione spazia dall’Italia alla Russia, da Londra alla Costa Azzurra, dalla Colombia alla Cina. L’obbiettivo viene perseguito con tenacia, ma ognuno dei protagonisti è perseguitato da una sua ossessione, che spesso fa emergere prepotentemente i problemi personali. La capacità di relazioni positive, per chi ha la fortuna o il coraggio di instaurarle, sarà di aiuto a superare gli ostacoli professionali e individuali. Per qualcuno invece, l’ossessione che lo pervade sarà fatale.
Con “La morte non ha i trampoli” l’autrice sceglie di cambiare soggetto e ambientazione: il protagonista è un Maresciallo dei Carabinieri trasferitosi dalla Calabria a San Piero a Ponti (frazione di Campi Bisenzio alle porte di Firenze) dove Elide vive da 25 anni. Il Maresciallo Amato si trova suo malgrado ad indagare sul caso di una giovane donna trovata cadavere sulla riva melmosa del Bisenzio, il fiume che scorre vicino alla caserma.
“La compagnia dell’airone” segna una svolta sostanziale nella scelta di ambientazione e protagonisti. L’airone azzurro, uno stupendo trampoliere del Nord America, ha il suo habitat naturale nella zona umida in cui sorge Charleston (Carolina del Sud), alla confluenza e foce di due fiumi. Molti dei protagonisti di questo racconto hanno, a diverso titolo, un rapporto particolare con lui.
Alcuni anche involontariamente, come il Capitano Terence Zeller (le cui iniziali si possono individuare nell’immagine di due aironi in lotta), che si trova a dover indagare sugli efferati delitti di un maniaco (o due?). Coadiuvato nelle indagini dal fidato vice Cally e dagli amici Jack (medico legale) e Milly (profiling), si trova, suo malgrado, a essere coinvolto anche personalmente, perché il mostro, forse, sacrifica le sue vittime proprio per metterlo in difficoltà e colpirlo anche negli affetti più cari: i suoi amici e il suo compagno Edoardo.
Per la prima volta l’autrice esce totalmente dai confini nazionali e si immerge nel clima e nella società americana, portando il lettore a percorrere le vie e i canali di Charleston come fossero le strade di casa. I sentimenti, le vicende personali e la vita privata dei protagonisti trovano il loro spazio e si amalgamano all’azione e all’indagine divenendone parte integrante, senza mai frenare il patos e lasciando che l’adrenalina scorra fino all’ultima pagina.
In ogni romanzo delinquenza e malavita si intrecciano con la vita, i sentimenti, le emozioni e le relazioni di ciascun personaggio, trattato e descritto sempre e soprattutto come persona. Se poi, tra un romanzo e l’altro, i lettori volessero “distrarsi” un po’ con qualche racconto, che si legge velocemente, ma che a volte può essere più accattivante di una lunga vicenda complessa, sta per uscire “TEMPUS FUGIT, amico mio”, l’ultimo lavoro di Elide Ceragioli: una raccolta di 9 racconti tra giallo e mistero.
“Tempus fugit” è il titolo del primo di questi nove racconti, ma “amico mio” è un vocativo rivolto direttamente al lettore, quasi a far da monito ricordandogli quanto l’affermazione precedente sia un dato di fatto ineluttabile e inconfutabile. Anche se le vicende qui narrate hanno una connotazione spazio-temporale precisa, spesso con datazione certa dei fatti, le lancette del kronos si alternano continuamente con quelle del kairos: il tempo della riflessione, dell’incontro dentro di sé; il tempo che ci prendiamo per apprendere da ciò che accade, per prendere nuove strade, per scegliere; il tempo interiore, sempre presente, a cui basta accedere, che tuttavia può sembrare inaccessibile, inesplorabile; un tempo in cui tutto sembra poter rallentare quando invece fuori tutto accelera. È il tempo che scandisce il ritmo dell’anima ed Elide Ceragioli, in queste pagine, lo esplora portando il lettore a condividere passioni, sentimenti, pulsioni e sogni dei protagonisti e lo fa attingendo con naturalezza e semplicità alla sua profonda esperienza di donna, moglie, mamma e, forse soprattutto, medico neuropsichiatra, che conosce a fondo la persona umana in tutte le sue dimensioni, le più intime e nascoste. Ogni racconto un mistero da scoprire, un giallo da risolvere, ma prima di tutto personaggi e persone da conoscere.
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