Nunc Est Bibendum - "Le Lupe di Augusto" di Stefano Mariano Mazza
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- Pubblicato Lunedì, 04 Gennaio 2016 14:37
- Scritto da Redazione
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Nunc Est Bibendum - Le Lupe di Augusto, romanzo storico scritto da Stefano Mariano Mazza, racconta, attraverso i vizi e le virtù del periodo augusteo, un viaggio alla scoperta dei vini, della coltivazione dei vigneti e del gusto del bere e mangiare sullo sfondo della vita del periodo dell'impero di una delle più grandi civiltà del mondo. E' il primo di una trilogia che si snoda con un unico filo conduttore nell'arco di ottocento anni. Il libro viene presentato da Franco Maria Ricci, mentre la copertina è realizzata da Giulia Mazza. Pubblicato da Edizioni Solfanelli.
Un anno dopo la morte di Antonio e Cleopatra, un prorompente Gaio Ottaviano, in salita verticale, organizza a Roma grandiosi festeggiamenti e convivi, per celebrare la sua supremazia. Dietro la gigantesca macchina di propaganda, sapientemente amministrata dal futuro Imperatore, si stagliano però due figure chiavi, artefici della sua affermazione. Sono la moglie, Livia Claudia Drusilla, immagine forzata e stereotipa dell'onestà e morigeratezza, e un'eminenza grigia, la sua passionale ancella, Galeria, cresciuta insieme a lei e divenuta poi liberta imperiale di successo. Hanno dalla loro parte, l'arma politica più potente che esista: l'Amore... Nel contesto storico che illustra vizi e virtù del periodo augusteo, il leitmotiv è quello edonistico del cibo e del vino nelle scoperte delle eccellenze del periodo. Galeria, forte delle sue capacità imprenditoriali, si muove nelle provincie dell'Impero, promuovendo i vigneti più vocati e indulgendo sapientemente sulle squisitezze dei cibi ricercati ed esclusivi. Ottaviano, dopo l'elezione ad Augusto Imperatore, affronta gli intrighi di corte che minacciano la sua ascesa irrefrenabile. Tra i trionfi e le celebrazioni dei riti, Publio Ovidio Nasone fa da tramite gaudente, e poetico, fra il dux e le donne della sua familia. Ne fanno le spese la figlia Giulia maggiore e la nipote, vittime della realtà masochistica e pruriginosa del figlio di Cesare, con risvolti da thriller. Il cold case di Apronia, plausibile ed attuale, si svolge nei vici dell'Urbs con modalità da "Scientifica". Le Lupe, le femmine del Palatium, si muovono nella sensualità del prodotto della vite, che scalda le vene e il cuore dei Romani i quali, del piacere, hanno fatto una scuola di vita. L'intervento di forze al limite del soprannaturale ribalteranno seriamente questa visione estrema, facendo da prologo ai successivi, terrificanti eventi. Resta il vino.
Stefano Mariano Mazza, nato a Rocca di Papa, classe 1953, vive a Roma. Ha lavorato in qualità di ingegnere delle telecomunicazioni presso importanti aziende italiane e internazionali informatiche, collaborando con diverse riviste scientifiche del settore. Finalmente in retirement, come libero professionista può dedicarsi alla sua vera passione: scrivere di storia e archeologia romana con un occhio speciale all'aspetto eno-gastronomico antico, grazie alle competenze maturate nella più blasonata scuola italiana del campo. Ha messo a punto un metodo per incrociare i dati delle fonti antiche e moderne, permettendo di amalgamare l'archeologia deduttiva e la vitivinicultura con peculiare congruenza e rigorosità temporale.
Fonte - Ufficio Stampa Tabula Fati