Dopo 38 anni torna a Tarquinia "Usil Lupuce Falado...” di Emilio Valerioti e Riccardo Cecchelin, musiche di Leandro Piccioni
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- Pubblicato Mercoledì, 29 Marzo 2017 18:43
- Scritto da Giulio Carra
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(Giulio Carra) - Se non fosse stato per l'Associazione Viva Tarquinia e il suo Presidente Antonietta Valerioti a causa di quella incondizionata e spontanea caparbietà nel proporre, da due anni, la rassegna "I Corti", il cinema breve del quale sono stati protagonisti i cittadini di Tarquinia, con l'intento anche di ricordare i film ed i documentari realizzati da un padre indimenticabile, probabilmente sarebbero stati in pochi, oggi, a rammentare ancora quella pellicola del 1979, "Usil Lupuce Falado... e il sole morì nel cielo", realizzata dal Regista Emilio Valerioti su un soggetto del Giornalista e Scrittore Riccardo Cecchelin con la musica del Maestro Leandro Piccioni.
Per Tarquinia e tutta la Provincia di Viterbo, a quei tempi, fu un evento senza precedenti. Proiettato sul grande schermo delle principali sale della Tuscia incuriosì non poco quel thriller inconsueto, realizzato quasi completamente da tarquiniesi (cast tecnico e artistico) e con soli investimenti locali. Fu il primo film totalmente ambientato nel centro tirrenico sullo sfondo di storie e misteriose leggende legate agli Etruschi in luoghi come la Necropoli Scataglini, Villa Bruschi Falgari ed ex chiese, tra le quali San Pancrazio, piazze e vicoli dei quartieri medievali. Inevitabili furono i confronti con il più celebre e precedente (1972) "L'etrusco uccide ancora" di Armando Crispino con John Marley, Enzo Cerusico, Alex Cord, Samantha Eggar, Enzo Tarascio, (musica di Riz Ortolani) girato tra Spoleto, Cerveteri, Tarquinia, Frascati, Montefiascone. Il prodotto cinematografico "Made in Tarquinia", il Film di Valerioti e Cecchelin con le musiche di Leandro Piccioni resse il confronto sul piano tecnico ed anche su quello della critica.
Oggi, 38 anni dopo, "Usil Lupuce Falado..." torna ad essere proiettato (giovedì 30 Marzo alle ore 21,00 - ingresso gratuito) proprio in quel Cinema Etrusco (allora di proprietà della famiglia Marzi) oggi Multisala (diretto da Gérôme Bourdezeau della DG Cinema & Consulting di Roma) che ospitò la prima visione. Invitati d'onore al nuovo evento il giornalista (La Nazione, Corriere di Viterbo - Umbria, Il Giorno) che si inventò quella storia Riccardo Cecchelin (allora prossimo ad essere il primo Direttore di Rete e Direttore responsabile del Tg di una tra le nascenti televisioni private dell'Alto Lazio e della Bassa Toscana con sede proprio a Tarquinia, Tele Pegaso) e Leandro Piccioni oggi il Maestro che accompagna al pianoforte il Premio Oscar Ennio Morricone e che, a quei tempi, poteva già fregiarsi di aver collaborato alla realizzazione di alcune colonne sonore dei film di Pupi Avati. Saranno lì, sotto lo schermo, a ricordare non solo quella esperienza ma anche chi, oggi, è possibile solo non dimenticare, il Regista e Fotografo Emilio Valerioti, pioniere indiscusso della cinematografia e documentaristica locale.
"Usil Lupuce Falado..." (girato in 16 mm e convertito in 35 mm per consentirne la proiezione nei cinema) al di la dei cortometraggi e documentari girati da Emilio Valerioti prima e dopo il 1979 è stato il suo secondo film successivo a "Un ragazzo, un'avventura" del 1976. Entrambi i lungometraggi furono presentati a concorsi cinematografici nazionali.
Alcuni ancora rammentano, intonandola, la colonna sonora composta da Leandro Piccioni ma Valerioti (regista) e Cecchelin (autore della storia e interprete protagonista) curarono, tra l'altro, anche tutti gli altri aspetti tecnici del film (durata 115 minuti e del quale vediamo le affiches all'ingresso del Cinema Etrusco in una foto d'epoca) come la scenografia, la fotografia, il montaggio. Il doppiaggio fu eseguito a Roma e, a due degli interpreti, la voce fu prestata dal notissimo annunciatore e conduttore radio-televisivo Riccardo Paladini, la "Voce" del primo Telegiornale della Rai (diretto da Vittorio Veltroni), e dall'attore e direttore del doppiaggio italiano Renato Cortesi. Tra gli attori del film anche due non più giovani personaggi del cinema e del teatro (Luciano Benetti e Leonarda Bettarini) allora in pensione e residenti a Tarquinia. Con entusiasmo parteciparono all'iniziativa che alla fine vide in molti a rimanere coinvolti sul set. Artisti non professionisti, che in alcuni casi hanno poi animato anche il palcoscenico di alcune compagnie teatrali locali: Giancarlo Palombo, Maria Cappuccini, Roberto Antenore, Sandra Benedetti, Antonietta Valerioti, Dino Battistoni.