Tarquinia ha festeggiato i 100 anni (1916-2016) del Museo Nazionale Etrusco
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- Pubblicato Domenica, 09 Ottobre 2016 09:00
- Scritto da Redazione
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La ricorrenza è stata celebrata (8 - 9 ottobre) nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale con il Convegno "I Cento anni del Museo Nazionale Tarquiniense - Racconti, storie e protagonisti". Inserito nell'ambito di "Tarquinia a porte aperte - Un museo nella città", l'evento è stato organizzato dal Comune di Tarquinia, dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Roma, Provincia di Viterbo e Etruria Meridionale e dall'Associazione Amici delle Tombe Dipinte di Tarquinia.
Quest'ultima ha sottolineato come l'attenzione prestata dal sodalizio «a sostegno della conoscenza, della salvaguardia e della valorizzazione delle tombe dipinte, non l'esime dal prestare interesse alla storia del Museo, le cui vicende si intrecciano a quelle degli ipogei tarquiniesi . L'art. 1 della convenzione del 1916 istitutiva del Museo recita - viene specificato nella nota - che esso accoglierà oltre alle due storiche collezioni tarquiniesi, la collezione Bruschi e la collezione Comunale, "tutte le suppellettili di scavo che in seguito il Ministero crederà destinargli". Il Museo di Tarquinia, dunque, si è nel tempo gradatamente arricchito con i materiali provenienti dagli scavi condotti nel territorio della città etrusca ed oggi la visita alle tombe dipinte è inscindibile da quella del Museo con i preziosi corredi funerari che da esse provengono».
La segreteria organizzativa del simposio, composta da Maria Cataldi, Beatrice Casocavallo, Adele Cecchini, Chiara Scioscia Santoro, Massimo Legni e Lidia Perotti, ha coordinato una serie di interessantissimi appuntamenti che hanno permesso di ricostruire e raccontare, dalla nascita ad oggi, le vicende legate all'allestimento di uno dei più importanti musei archeologici a livello mondiale sulla Civiltà Etrusca ed ai reperti ed opere d'arte da esso ospitate di inestimabile valore. Nelle due giornate in cui si è articolato il convegno, quindi, sono stati rammentati, in particolare, gli episodi che portarono all'istituzione del Museo e alla sua inaugurazione.
Tramite l'emozionante racconto diretto dei soprintendenti che si sono succeduti nel tempo, sono state ricordate le circostanze attraverso cui si è giunti all'odierno assetto delle collezioni senza dimenticare di dare al contempo uno sguardo particolare al pregevole palazzo (Vitelleschi) dove ha sede appunto il Museo e ad alcuni tra i più noti contesti in esso ospitati. Visitatissima la mostra su "La storia del Museo attraverso i documenti" nella cornice della Sala Espositiva "Monte di Pietà" del Palazzo Comunale.
Il benvenuto ad ospiti ed esperti è stato dato dal Sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola, dai rappresentanti della Soprintendenza Archeologia e dall'Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili, Arch. Angelo Centini al quale era giunta anche una lettera di saluto per le celebrazioni del Centenario del Museo Archeologico da parte del Presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, Alberto Quadrio Curzio. «Nel ricordare che l'istituzione del Museo Nazionale di Tarquinia fu sostenuta dal nostro illustre Socio Giuseppe Cultrera, al quale si devono importanti intuizioni e studi sull'architettura della prestigiosa sede di Palazzo Vitelleschi, desidero far pervenire - viene evidenziato nella lettera letta pubblicamente durante i lavori del convegno - al Sindaco di Tarquinia, alle Autorità e agli studiosi etruscologi e archeologi ed a tutti i presenti un cordiale augurio di buon lavoro. Un sentito apprezzamento vorrei rivolgere anche agli illustri soci Lincei Paola Pelagatti e Mario Torelli per la loro partecipazione all'evento con interessanti relazioni».
Nel corso del congresso la Presidentessa dell'Associazione Amici delle Tombe Dipinte ed ex Direttrice del Museo, Maria Cataldi, si è soffermata sull'istituzione dello stesso avvenuta nel 1916 mentre le ex Soprintendenti Paola Pelagatti e Anna Maria Moretti hanno raccontato le loro esperienze legate alla realtà archeologica e museale della Città di Tarquinia. Particolarmente interessanti le ricostruzioni sui vari passaggi storici del Museo effettuate dal Prof. Vittorio Naccarato (Il Museo Civico di Luigi Dasti: la Raccolta Comunale), dalle archeologhe Rosa Lucidi (Dal Museo Civico al Museo Nazionale... storia di un furto), Lucilla Medori (La tomba di Bocchoris, "una tomba egizia dai pregevoli oggetti") e Beatrice Casocavallo (La cappella palatina e lo studiolo del cardinale). Il Prof. Stefano Bruni si è invece soffermato su "Ricerche e collezionismo privato nell'800: la collezione Bruschi". Lo storico Giovanni Insolera si è intrattenuto sul tema "Il Museo archeologico di Tarquinia nella storia conservativa e nella fruizione della Collezione Comunale d'Arte Sacra". Particolarmente apprezzata la lectio presso il Museo Nazionale Tarquiniense "Di chi sono i cavalli alati dell'Ara della Regina?" del Premio Internazionale Balzan 2014 per l'Archeologia Classica, Prof. Mario Torelli, che ha accompagnato, gli intervenuti al convegno, nella visita al celebre gruppo fittile.
Il Sindaco della Città Etrusco-Medievale Mauro Mazzola ha sottolineato che «100 anni di vita del nostro museo equivalgono a un secolo di vita cittadina, di ricerche storiche, di scoperte archeologiche, di turismo. Il Museo è per noi un motivo di vanto: da cento anni all'ingresso della Città accoglie turisti italiani e stranieri, studenti, ricercatori, ospiti illustri, per trasportarli nel fascino delle antiche civiltà e raccontargli la loro vita, la loro quotidianità. È evidente il valore delle straordinarie collezioni allestite nel museo, reperti unici concessi ed esposti in tutto il mondo, eccellenze artistiche esclusive e inestimabili. Il museo conta ingressi in incremento negli anni, un successo che è merito della peculiarità e del fascino dei capolavori qui ospitati, e credo sia anche un po' merito di quest'Amministrazione che si è adoperata per l'abbattimento delle barriere architettoniche attraverso la realizzazione di uno scivolo per disabili, ubicato all'entrata principale del palazzo, garantendone così la fruibilità a tutti gli utenti. I tesori d'arte - ha rimarcato il primo cittadino nel concludere - hanno la capacità di riempire i vuoti di tutti, dalle opere passa una carica di energia armonica che può suscitare nuovi interessi e nuovi approcci alla vita per questo credo sia doveroso incoraggiare le persone, di ogni fascia d'età, a visitare i luoghi della cultura. E la cosa più bella è che tutti i visitatori consigliano, a chi ancora non l'avesse fatto, di recarsi a Tarquinia per ammirare i tesori d'arte conservati nel palazzo Vitelleschi».