Julianne Moore e John Turturro interpretano Gloria Bell, il remake di Sebastián Lelio
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- Pubblicato Mercoledì, 06 Marzo 2019 08:40
- Scritto da Redazione
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"Gloria" e "Gloria Bell". Forse tra le due versioni del film, quella cilena del 2013 e quella americana ambientata a Los Angeles, nelle sale italiane dal 7 marzo, l'unico punto fermo non è tanto il regista e la storia narrata, ma una delle più belle canzoni degli anni '80, Gloria di Umberto Tozzi.
Per chi ha visto entrambe le varianti, l'originale con Paulina García e Sergio Hernández. ed il remake con Julianne Moore e John Turturro, tutte e due firmate dallo stesso regista, il Premio Oscar Sebastián Lelio, l'unica ragione plausibile per spiegare il riproporre quello che è stato definito uno dei più grandi ritratti al femminile degli ultimi anni, sono le sue stesse affermazioni: «Spesso mi chiedono: "Perché hai reinventato il tuo film" ?. Potrei parlare per ore di questa cosa, ma la risposta è una, ed è una risposta semplice: perché nutro un'ammirazione sconfinata per Julianne Moore. L'ho conosciuta a Parigi nel 2015, in un giorno d'estate. Mi avevano detto Julianne adorava il film Gloria , ma non avrei mai detto che lo volesse rifare. Ero in procinto di iniziare due nuovi lavori, e quel film era molto lontano dai miei pensieri, ma la conversazione tra me e Julienne - sottolinea Lelio - è stata davvero magica. La sua grande passione per il personaggio e la storia di Gloria mi hanno commosso. Al termine dell'incontro, Julianne mi ha detto: "lo farei solo se lo dirigessi tu" E io ho subito risposto: "E io lo dirigerei solo se nel cast ci fossi tu"».
Un tema sempre attuale quello trattato dal film anche se negli anni della sua prima versione di gran lunga più emergente e socialmente nuovo rispetto a quanto lo possa essere oggi, almeno sul piano della rivendicazione dell'autodeterminazione della libertà femminile, sicuramente più rispettata, del diritto della donna di essere vista e ascoltata, del suo accesso al piacere e della sua voglia di continuare a ballare.
E si, perché la storia di Gloria è quella di una donna divorziata dallo spirito libero, che ama i suoi figli ormai adulti, che occupa le sue giornate tra un rispettabile lavoro d'ufficio e nottate trascorse a ballare nei club per single tra un amante e l'altro fin quando sarà travolta da una nuova passione che le farà riscoprire una felicità quasi dimenticata, ma... non sveliamo altro per non togliere un pizzico di suspense a chi ancora non conoscesse la trama del film.
Certo è che la pellicola fa emergere un ritratto femminile di grande spessore soprattutto nella capacità di rialzarsi in piedi dopo grandi sconfitte, mentre la parte maschile ne esce a pezzi, frantumata e giustamente ridicolizzata per quella sorta di irrinunciabile e consacrato vizietto di mantenere spesso contemporaneamente i piedi in più staffe.
Particolarmente soddisfatto per il suo lavoro il regista cileno Sebastián Lelio: «Avere l'opportunità di rivisitare i miei materiali, trovare un nuovo mezzo per esaminare i temi universali della storia originale e vederla riprendere forma con un'artista fantastica come Julianne Moore era una tentazione troppo forte ed entusiasmante per me. L'opportunità di lavorare con Julianne, John Turturro e con altri attori davvero fantastici si è rilevata un'esperienza rigenerante, che mi ha fornito grande ispirazione».