Il Museo del Prado, la corte delle meraviglie nei cinema solo dal 15 al 17 aprile
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- Pubblicato Domenica, 14 Aprile 2019 14:58
- Scritto da Mariangiola Castrovilli
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(Mariangiola Castrovilli) - Un film imperdibile, che vi regalerà sensazioni ed emozioni all'ennesima potenza in sala da noi solo il 15, 16 e 17 aprile, un regalo che esce dall'uovo di Pasqua per tutti quelli che amano il bello all'ennesima potenza. Il Museo del Prado, la corte delle meraviglie, è infatti qualcosa che vi prenderà il cuore mentre seguirete il Premio Oscar Jeremy Irons incantarsi a sua volta davanti a tanta bellezza. Questo straordinario docu-film porta la firma della sceneggiatrice Sabina Fedeli mentre la regia è di Valeria Parisi.
Un film realizzato a 200 anni dalla nascita di questo splendido Museo Madrileno per raccontare il suo più importante Museo dal giorno della sua nascita, il 19 novembre del 1819 in cui, per la prima volta, si parlò di Museo Real de Pinturas, ripercorrendo in circa 126 minuti non solo questi ultimi 200 anni, ma almeno sei secoli di storia, perché la vita della collezione del Prado ha inizio con la nascita della Spagna come nazione e con il matrimonio tra Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia, un'unione che da vita al grande impero spagnolo.
Abbiamo visitato il Prado, qualche tempo fa, rimanendo incantati da questo templio dell'arte mondiale, con 1700 opere esposte e un inestimabile patrimonio di altre 7000 conservate. Una collezione che racconta le vicende di dinastie, guerre, sconfitte, vittorie, costruita 'più col cuore che con la testa' e che testimonia come la pittura non sia soggetta ne a nazionalismi ne a frontiere, con le sue opere in grado di raccontare come l'arte, non avendo bisogno di passaporti, vi stringerà in un afflato universale capace di comprendere e raccontare pensieri e sentimenti che ci appartengono.
Irons si muove disinvolto e a volte emozionato da tanta bellezza, e tante sono le testimonianza sull'importanza delle opere di questo museo da Jean Cocteau che lo visitò insieme a Dalì, il quale, ammirando la perfezione delle Meninas di Velasquez si espresse dicendo che "L'aria contenuta ne Las Meninas è l'aria di migliore qualità che esista". Il pittore Antonio Saura, assiduo frequentatore del Prado, ci ritornava di continuo per immergersi nell'atmosfera di un ambiente magico, che definì "un tesoro di intensità".
Ecco poi El Greco con le sue figure allungate, totalmente fuori dagli schemi, Il giardino delle delizie di Bosch, che incantano i visitatori, cittadini del mondo, con culture, curiosità, aspettative ed attenzioni diverse. Una considerazione a parte la dobbiamo all'opera della fiamminga Clara Peters, che si dipinge in micro-autoritratti all'interno delle sue tele per rivendicare il ruolo femminile dell'arte. E che dire poi della Donna barbuta di Ribera, dove una donna allatta al seno il neonato che porta in braccio, e la sua faccia è coperta di una invidiabile barba...
Bellissima la Sala dei Re, dove campeggia l'immenso dipinto de La resa di Breda, la vittoria di Filippo IV nelle Fiandre, in cui le picche dell'esercito spagnolo sono a riposo in onore dei soldati nemici. Come dice Enrique Quintana, Coordinatore Capo Conservazione Museo del Prado, «questi sono quadri che hanno voce, e le opere mandano messaggi, si muovono, respirano. E, come diceva anche il saggista Roland Barth, 'storie dentro ad altre storie mentre osservi la vita'».
Ci piace chiudere con una frase di Francisco Goya "La fantasia abbandonata dalla ragione genera mostri impossibili, unita ad essa è madre delle arti e origine delle sue meraviglie".
Allora ricordate, il 15, 16 e 17 aprile, al cinema sarà una festa per gli occhi!