La musica come ponte di integrazione tra i popoli. Incontro con il Maestro Majid Derakhshani
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- Pubblicato Martedì, 04 Ottobre 2016 22:24
- Scritto da Giulio Carra
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(Giulio Carra) - Majid Derakhshani (مجید-درخشانی) è considerato uno dei migliori tra i suonatori di Tar e Setar (tipici strumenti a corde pizzicate della tradizione iraniana e dell'Asia Centrale). I suoi virtuosismi sono conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, nei festival, nei concerti, nelle produzioni radiofoniche e televisive. Oggi la sua esperienza e abilità sono cosi elevate che gli sono valse il titolo di Venerabile Ustad (Maestro).
Ha composto per moltissimi musicisti di fama internazionale, tra i quali Mohammad Reza Shajarian, e la sua maggiore ambizione, da sempre, è quella di fondere la Musica Classica Persiana con quella della Cultura Occidentale. Ha sviluppato sicuramente un nuovo stile musicale che unisce e plasma la musica orientale ad alcuni elementi di quella europea. Non si tratta soltanto di un esperimento coraggioso di carattere squisitamente musicale, di fusione di tecniche, di melodie e temi classici, ma è qualcosa di più: un modo concreto per permettere alla Cultura Persiana ed a quella occidentale di familiarizzare. La Musica come un ponte per favorire ed aiutare l'integrazione tra i popoli.
Nato in una famiglia di religiosi, dove la musica era proibita, ha visto i fratelli più grandi ben presto iniziare a distinguersi in campo artistico, soprattutto nella pittura, sia in Iran che all'estero. Majid Derakhshani solo in un secondo tempo ha intrapreso la carriera di musicista e compositore tra tutte le difficoltà che ben si possono intuire. Durante gli studi degli strumenti a corde presso l'Università di Teheran è stato allievo del leggendario Mohammad Reza Lotfi. Emigrato poi in Germania ha fondato a Colonia il principale e più attivo centro per la Musica Classica Persiana, il Nawa Musikzentrum.
Spesso ha avuto problemi con la censura iraniana. Due anni fa rimbalzò in tutto il mondo la notizia del sequestro del suo passaporto proprio all'aeroporto di Teheran mentre era in procinto di imbarcarsi. Tra le ipotesi più accreditate dell'inconveniente, per il quale non sono mai state fornite spiegazioni ufficiali da parte delle autorità, quella della presenza di cantanti soliste su alcuni videoclip caricati in quel periodo su YouTube o trasmessi da canali satellitari, in cui Derakhshani compare insieme alla sua orchestra (Mah Banoo) composta praticamente da sole musiciste. In sostanza le autorità governative e religiose iraniane non vogliono che le donne si esibiscano nel canto solista, nemmeno se indossano l'hijab.
Ma su questi ed altri argomenti, oltre a quelli più specificatamente culturali e musicali ascoltiamo il Maestro Majid Derakhshani nell'intervista video che ci ha rilasciato nel corso di uno dei concerti italiani (traduzione di Siamak Khosravi), previsti tra l'altro anche nell'ambito della Manifestazione "Tarquinia a Porte Aperte" promossa dall'Assessorato alla Cultura della città tirrenica. Majid Derakhshani in Europa si è già esibito a Londra. Sabato 8 ottobre sarà la volta di Roma alla Sala Baldini di Piazza Campitelli (Concerto per la Pace in Medio Oriente il cui ricavato verrà dedicato ai terremotati del Centro Italia). Il 15 ottobre Vienna con un gruppo di altri musicisti iraniani e Il 22 trasferta a Toronto, in Canada, insieme Shaho Andalibi. Anche se ancora non sono previsti spettacoli, tantissime sono le richieste pervenute per una sua presenza anche a Montreal.