A Tale of Three Sisters di Emin Alper è nella sezione Cinema Turco 2018-2019 ad Istanbul
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- Categoria: International Istanbul Film Festival 2019
- Pubblicato Sabato, 13 Aprile 2019 21:26
- Scritto da Mariangiola Castrovilli
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(Mariangiola Castrovilli) - Vedendo A Tale of Three Sisters, il film che Emin Alper ha portato in concorso pochi mesi fa alla Berlinale, e che ora abbiamo visto qui ad Istanbul nella sezione Cinema Turco 2018-2019, ci sono venute in mente tante reminiscenze immagazzinate in anni ed anni di cinema, teatro e ovviamente, letteratura.
Reyhan, Nurhan e Havva sono le tre sorelle che incontriamo in un remoto villaggio di montagna dove sono cresciute con il loro padre. Tutte e tre però hanno vissuto la loro infanzia come beslema - ovvero figlie adottive e allo stesso tempo cameriere - in città con genitori adottivi, che tutte e tre rimpiangono. Tutte e tre poi desiderano tornare in città il prima possibile, cosa che potrebbe realizzarsi solo se fossero unite da un grande spirito di solidarietà e di competizione. Più importante ancora però, pesano su di loro le decisioni degli uomini che orbitano nella loro sfera, vale a dire il padre, il padre adottivo e il marito di Reyhan.
Nel film di Alper la traduzione del titolo suona come Sorelle e non Il racconto di tre sorelle e, abbiamo trovato l'ingarbugliata situazione molto lontana dalle atmosfere e dai personaggi cecoviani che abbiamo molto amato nei film di Nuri Bilge Ceylan, che abbiamo intervistato più volte nel corso degli anni qui ad Istanbul.
Queste tre sorelle vogliono disperatamente andare altrove, lontano e non necessariamente ad Ankara, ma via da tutto e da tutti e soprattutto dal desolante squallore delle loro vite. Insomma un film senza speranza.
Il regista, che abbiamo incontrato durante la crociera sul Bosforo ci ha detto «penso che sia una delle storie più personali, quella che ho reso in immagini in questo mio primo film. Si ho usato un qualcosa che ha riguardato la mia prima infanzia, sensazioni direttamente tratte dai miei ricordi infantili».
So che alla Berlinale il suo film è molto piaciuto... «si sarà forse, anche per certe cose buffe, curiose situazioni che gli spettatori hanno apprezzato o, forse, perché l'hanno trovato in qualche maniera accessibile».