“Lo Scaffale.online”: quando il libro non è solo letteratura, compagnia od emozioni ma anche… terapia
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- Pubblicato Sabato, 15 Ottobre 2016 18:20
- Scritto da Giulio Carra
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(Giulio Carra) - E' una delle novità più recenti nel web "Lo Scaffale.online", un Blog che si occupa di libri. Non è ovviamente il primo e nemmeno il solo ad interessarsi dell'argomento, ma sta incuriosendo per il modo accattivante ed originale in cui si propone, tra l'altro elegante da un punto di vista grafico, e per gli argomenti proposti accanto a titoli di libri o filoni letterari. Forse traspare in modo evidente la profonda passione per la lettura dell'ideatrice, la dott.ssa Francesca Carolei, ma anche la conoscenza dei meccanismi che regolano la psiche umana ed del loro estrinsecarsi anche tramite la scrittura.
Un modo per comprendere e comunicare con gli altri ritenuto assai efficace da una psicologa e psicoterapeuta che, tra l'altro, da tempo, collabora anche con le riviste del gruppo di "Oltrepensiero":
«pubblico articoli a scopo divulgativo poiché - sottolinea - sono convinta che il disagio mentale sia ancora un argomento poco conosciuto e che in Italia vi siano a tutt'oggi molti pregiudizi, anche tra le persone più colte. Andare da uno psicoterapeuta è visto come una sconfitta personale, come la riprova di un'incapacità. Se ci rompessimo una gamba, pretenderemmo di curarci da soli o cercheremmo un serio specialista cui rivolgerci? Allo stesso modo, non è vero che solo i "matti" vanno dallo psicoterapeuta. Anzi, chi riconosce di avere una difficoltà è una persona consapevole dei propri limiti che cerca un aiuto. Potremmo dire che ha una marcia in più».
Ma la passione per i libri cosa c'entra e come si amalgama con tutto ciò ?
«Da sempre, nel mio lavoro, ho cercato di coniugare la passione per la psicologia con quella per la letteratura. Fin da piccola, guardando la grande libreria nella casa dei miei genitori, ero affascinata da tutti quei libri riposti ordinatamente sugli scaffali. Ognuno di essi era un mistero che mi incuriosiva. Capivo confusamente che ciascuno era una porta su un mondo nuovo e sconosciuto. Perché mi affascinavano tanto? Forse perché mi ponevo molte domande, su qualunque cosa. Ero convinta che nei libri si potessero trovare risposte a tutte le domande».
E le ha trovate ?
«Ovviamente non era così, ma all'epoca non potevo saperlo. Per lavoro, tuttavia, aiuto le persone a cercare risposte. Ognuno cerca le proprie risposte alle proprie domande, certo, ma in fondo le questioni fondamentali di cui parliamo sono sempre le medesime: l'amore, il lutto (inteso non solo come morte, ma in generale come perdita di una persona cara), le ansie che il vivere quotidiano ci propone continuamente. Tutti argomenti di cui grandi scrittori e grandi filosofi hanno scritto nei secoli».
Quindi, opportunamente scelti, i libri, possono essere di valido aiuto alla psicoterapia o all'analisi ed aiutare il paziente a comprendersi meglio ?
«Ho sempre consigliato ai miei pazienti dei libri da leggere, in riferimento a ciò che stavano vivendo in quel particolare periodo della propria vita. Proponevo il libro e lo presentavo come un'opportunità di comprendere meglio il proprio sentire. Dopo che la persona lo aveva letto, ne discutevamo insieme. Ricordo discussioni appassionate».
E' per queste ragioni che recentemente ha creato il Blog "Lo Scaffale" (www.loscaffale.online) ?
«Si, qui propongo testi di vario genere che per motivi diversi mi hanno colpita. Si va dai noir ai romanzi, dai romanzi storici alla saggistica. Tengo in modo particolare alla letteratura per ragazzi. Credo davvero, come si dice, che un bambino che legge sarà un adulto che pensa. Certo, bisogna saper proporre titoli coinvolgenti, ed è necessario, almeno all'inizio, il supporto degli adulti (genitori o insegnanti), perché il bambino si appassioni alla lettura. Non si può lasciare da solo il ragazzino con un libro in mano. Bisogna che l'adulto sia presente per spiegare e discutere. Avere poi l'esempio di familiari che leggono è fondamentale».
Quindi per un bambino, se non seguito dai genitori o da un adulto, anche un libro potrebbe essere pericoloso alla stregua di certi programmi televisivi, cartoni animati, film, video giochi o del navigare a ruota libera nel web ?
«Magari ci fossero tutti questi bambini e ragazzi desiderosi di leggere più che di stare davanti al pc o al televisore! Credo che ogni età abbia le sue letture. Come dicevano i nostri nonni: "C'è un tempo per ogni cosa", che si tratti del raccolto, di un film o di un libro da leggere. Il libro, per sua stessa natura, implica dei "preparativi": sceglierlo, acquistarlo, online o in libreria, farmelo prestare da un amico, "ritagliarsi" il tempo per leggere, magari sottraendolo ad altre attività. Inoltre il libro dovrebbe essere consigliato, preferibilmente da un genitore, da un amico o dal libraio di fiducia. No, credo che certi contenuti che girano in Internet, che personalmente trovo uno strumento meraviglioso, possano fare più danni».
I titoli che propone nel suo Blog con quale criterio vengono scelti ?
«Nella scelta dei titoli, mi sono data come condizione fondamentale la qualità di scrittura. I nomi degli autori non hanno molta importanza. Anzi, sinceramente preferisco contribuire a far conoscere un autore poco noto che tessere le lodi di uno già molto conosciuto. Senza nulla togliere alla capacità di un autore già famoso, questi non ha bisogno di chi parli della sua opera. Mi piacerebbe che questo blog diventasse un luogo di incontro tra appassionati, un posto in cui discutere degli autori e delle trame che più ci appassionano».
Dicevamo all'inizio che tra le particolarità del suo Blog vi è anche quella di trattare l'argomento libro anche sotto lenti di ingrandimento non comuni. Ci hanno incuriosito particolarmente due temi specifici come "I Diritti imprescrittibili del Lettore" e lo "Snobismo Letterario", di cosa si tratta?
«Fortunatamente, esistono tanti libri per quanti siano i lettori. Credo che leggere faccia sempre bene: migliora il lessico ed apre la mente a nuove conoscenze, a nuovi modi di pensare. Se poi ci accorgiamo che un libro non ci piace, vuol dire che non fa per noi. Anche se l'autore è considerato un "mostro sacro". Questo non toglie nulla all'opera dello scrittore ma nemmeno a noi. Mettiamolo da parte e cerchiamo un altro libro di un altro autore. Esistono libri diversi per momenti diversi della nostra giornata e della nostra vita. Non credo che esistano libri di serie A e di Serie B, solo abbinamenti sbagliati tra libro e lettore. Sminuire un libro significa solo sminuire chi lo legge. Oltre che poco elegante, lo trovo sciocco. Il mondo dei libri è libertà e creatività. Ricordiamocene, per favore».
Sappiamo è lei a curare personalmente il blog, a postare ed impaginare le recensioni o considerazioni sui libri che lei stessa scrive ed elabora. Ma sta facendo tutto da sola ?
«Si, anche se, ad essere sincera, tutto questo non sarebbe stato possibile senza il fondamentale aiuto di Renato Zampaletta, informatico, e Paola Cognigni, fotografa, entrambi facenti parte del gruppo "Golpe Creativo" di Montalto Di Castro (VT). Senza di loro, "Lo Scaffale" non avrebbe mai visto la luce. I nostri sogni spesso hanno bisogno di aiuto per essere realizzati e loro in questo sono stati bravissimi. Splendide persone prima che seri professionisti».
Nel suo blog troviamo due affermazioni ben precise: "Lo Scaffale libri per passione", ma anche "I libri... loro non ti abbandonano mai"... Sono solo degli slogan o qualcosa di più?
«La passione muove il mondo! Nel bene ed anche nel male, purtroppo! La passione è ciò che ci salva dalla noia, dalla routine di vite che spesso non ci rispecchiano. Dove c'è passione, è lì che scorre la nostra energia. Quanto al fatto che i libri non ci abbandonano mai, che dire? Credo che ogni lettore abbia bene in mente dei titoli che in qualche modo abbiano modificato la sua vita, il suo modo di pensare. Libri che magari, in un momento di difficoltà, si torna a rileggere, per ritrovare serenità, o per trarne conforto. Chi ama leggere capirà senz'altro di cosa sto parlando».
Prima di iniziare l'intervista, parlando in generale di libri ed autori ha fatto una considerazione molto interessante, potrebbe ripeterla anche ai nostri lettori ?
«Se vuole si, la propongo come un'ultima riflessione: avete mai pensato che "libro" e "libertà" derivano dalla stessa radice latina "liber"? Come se, senza conoscenza e riflessione, l'uomo non potesse davvero essere libero?».