Tea Ranno, i suoi romanzi e le donne che lottano per la propria indipendenza
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- Pubblicato Lunedì, 24 Ottobre 2016 23:57
- Scritto da Giulio Carra
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(Giulio Carra) - Tea Ranno, scrittrice siciliana, da anni vive a Roma. Scrive di donne, vere o romanzate, tutte autentiche, però, per passione e fisicità. Donne che non hanno vite facili, ma che lottano per la propria indipendenza, felicità ed autonomia accettando, per riscattarsi, il prezzo che c'è da pagare in un mondo ancora troppo "maschilista" e dove la "femminilità", quando non soffocata, è spesso fraintesa e considerata una sorta di esibizionismo provocatorio e non un moto dell'animo. Situazione che per la Ranno è, il più delle volte, alla base dei casi di "femminicidio" e in genere di violenza nei confronti delle donne che, come l'uomo, invece, hanno diritto di vivere la propria fisicità (vista anche come sessualità) nei termini di libertà di scelta, di espressione in modo conforme al proprio sentire e dove l'essere seduttive significa si portare a se un uomo ma anche dare all'uomo il meglio di sé.
Riesce ad entrare in contatto con i suoi lettori come pochi e stabilire fin da subito una sorta di sintonia coinvolgente come altrettanto trascinante ed appassionato è il suo modo di scrivere fino ad arrivare a farci sentire i profumi e vedere i paesaggi che descrive. Nell'intervista video che vi proponiamo scopriremo una Tea Ranno molto comunicativa e diretta che riesce a farci capire senza tanti preamboli i perché di una scelta letteraria ed il significato, nelle loro varie sfaccettature, delle sue opere. Parlare delle donne per arrivare agli uomini che stanno loro accanto, per raccontare il maschile partendo dal femminile.
Forte è Il suo impegno contro la violenza sulle donne tanto da essere definita l'ambasciatrice dei loro diritti, conquistati con fatica nel corso dei secoli in alcuni casi ancora da consolidare, e soprattutto del rispetto che si deve loro a prescindere. Non trascura occasione per parlare con ragazzi e ragazze su questi temi e al fine di far capire che l'amore non è diventare succubi di qualcuno fisicamente e/o psicologicamente.
La scrittrice ha al suo attivo diversi romanzi, tutti con protagoniste femminili nei loro percorsi di evoluzione di donne in diverse situazioni storiche. Ha iniziato la sua carriera nel 2006 con i tipi di Edizioni E/O. "Cenere" è il suo primo romanzo, una storia ambientata nel 1600 che tratta di stregoneria. Ha poi proseguito con "In una lingua che non so più dire", in cui si narra il ritorno alle origini di un magistrato siciliano alla ricerca del tempo perduto. Tea Ranno è, al momento, pubblicata da Mondadori e notevoli sono i suoi due ultimi lavori: "La sposa vermiglia" e "Viola Foscari". Il primo tratta di un femminicidio nella Sicilia degli anni trenta e prende spunto da fatti realmente accaduti. Il secondo narra, invece, la passione di una donna sposata per un ragazzo assai più giovane e dello scandalo che ne seguirà in un piccolo paese siciliano degli anni cinquanta. Anche in questo caso Tea Ranno si è ispirata ad eventi realmente accaduti. L'adattamento teatrale (Donna Viola) del romanzo, per la regia e drammaturgia di Tatiana Alescio, sarà messo in scena in prima nazionale al Vasquez di Siracusa il prossimo 8 novembre. Con l'organizzazione di Valeria Annino, le scenografie del Laboratorio Trinaura, i costumi di Mary Accolla e la partecipazione staordinaria di Gino Astorina, i personaggi di "Viola Foscari" di Tea Ranno saranno interpretati da Anna Passanisi, Davide Sbrogiò, Giuliana Accolla, Alessandro Romano, Doriana La Fauci, Alessandro Burzotta, Giorgio Frontera, Maria Vittoria Chimirri.
La ricerca storica e ambientale dei fatti e del contesto autentico e sociale è una delle caratteristiche fondamentali e prioritarie di Tea Ranno. Attualmente, infatti, è impegnata in un progetto di recupero del dialetto e delle tradizioni del suo paese natale: Melilli, in provincia di Siracusa. Pur vivendo da anni a Roma, la scrittrice è visceralmente legata alle sue origini e questo traspare chiaramente dai suoi romanzi, quasi tutti ambientati in Sicilia, dai quali emerge anche la sua capacità di tratteggiare non solo i caratteri ma anche i processi mentali dei suoi personaggi.